Discarica di amianto a Treviglio
Scoppia la protesta con tanto di sit-in

È polemica a Treviglio per l'ipotesi di realizzare una discarica di cemento amianto all'interno dell'ex cava Vailata, nella campagna a Sud della città. Un incontro in municipio tra i rappresentanti della Team, la società titolare del progetto, e gli amministratori comunali di Treviglio, Calvenzano e Casirate, e dei componenti delle consulte urbanistica e paesaggio, si è trasformato in un'occasione di accesa protesta, davanti al palazzo di piazza Manara, da parte di alcuni residenti della zona e dei membri del Comitato di tutela ambientale.

L'ipotesi di trasformare l'ex cava in discarica risale al 2007 e, a seguito di alcune richieste di integrazioni presentate dalla Regione, la Team ha rivisto in parte il progetto, che prevede - stando a quanto riferito ieri - il conferimento di 420 mila metri cubi lordi di materiale, di cui 390 mila netti di cemento amianto, per un'altezza massima portata dagli iniziali 12 a 7 metri. «La Regione ha chiesto delle integrazioni e la società ce le ha illustrate - spiega l'assessore all'Ambiente Alice Tura -: si tratta di un passaggio tecnico dell'iter di procedura per la Valutazione di impatto ambientale. La valutazione sulla realizzazione dell'impianto e la sua compatibilità col territorio è piuttosto complessa e va fatta in maniera oggettiva e non superficiale.

Il Consiglio comunale aveva già motivato un proprio parere sostanzialmente negativo al progetto per delle criticità che erano emerse». Amareggiata Giovanna Galli, presidente del Comitato di tutela ambientale: «In campagna elettorale il sindaco usava lo slogan "Con Ariella aria nuova", ma noi quest'aria nuova la stiamo ancora aspettando. Siamo delusi perché in questi anni di amministrazione è stato avviato l'iter per una porcilaia, sono state avviate Brebemi e Ipb, è stata ampliata una ditta chimica e ora questa discarica di amianto. Tra l'altro il fatto che Team sia controllata in parte dalla Sabb, della quale è azionista di maggioranza relativa il Comune di Treviglio, mi pare un chiaro conflitto di interessi». «Il problema non sta tanto nel fatto che venga realizzata una discarica di amianto - aggiunge Patrizio Dolcini, presidente di Legambiente Bassa Bergamasca - ma che venga realizzata in generale una discarica in quella posizione, vicino all'area di cantiere di Brebemi, con criticità idrogeologiche non correttamente affrontate e ormai in zona urbana.

In quella discarica dovrebbe essere conferito tra il 50 e il 100 per cento del cemento amianto di tutta la regione, e questo è quantomeno illogico». «Si è trattato di un incontro di natura tecnica in cui è stato illustrato il progetto da parte di numerosi tecnici, come è accaduto per altri interventi realizzati sul territorio - spiega Paolo Gatti, consigliere comunale di maggioranza (Pd) -. Io personalmente sono contrario al progetto». Più drastica la posizione di Patrizia Siliprandi, consigliere di minoranza (Lega Nord): «È un progetto basato su una legge che risale alla fine degli Anni Novanta, quando ne è stata introdotta una nuova nel 2001 che classifica l'amianto come rifiuto pericoloso. Ci batteremo perché questo progetto non vada in porto».

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