Una tantum ai co.co.pro
ma ci sono perplessità

Da pochi giorni l’Inps ha emanato la circolare con la quale vengono stabiliti criteri e operatività per l’erogazione dell’una tantum ai co.co.pro., iniziativa riconosciuta, in via sperimentale per il triennio 2009-2011.

Una sorta di indennità di disoccupazione per i collaboratori a progetto che hanno cessato la collaborazione. Esso consiste in una somma, pari al 10% del reddito dell’anno precedente (20% solo quest’anno), riservata ai collaboratori coordinati e continuativi a progetto, a condizione che siano ?iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l'Inps, ?abbiano operato in regime di monocommittenza, ?abbiano conseguito l'anno precedente un reddito tra i 5.000 e i 13.819 euro; ?nell’anno precedente siano accreditati presso la gestione separata dell’Inps un numero di mensilità non inferiore a 3 e non superiore a 10; ?nell’anno di riferimento siano accreditati presso la gestione separata almeno tre mensilità.

La domanda va presentata all'Inps, o al Patronato, e in questo caso Cisl, Inas e Alai sono pronte a dare assistenza e informazioni a quanti ritengano di poterne avere diritto. Nel caso in cui la «fine lavoro» si sia verificata entro il 30 maggio la domanda va presentata entro il 30 giugno. Negli altri casi si hanno 30 giorni di tempo, dalla cessazione, per presentare la domanda.

Con la domanda occorre presentare la dichiarazione di immediata disponibilità rilasciati dal Centro per l'Impiego, il Cud 2008, le buste paga e la lettera di chiusura collaborazione. «Accogliamo con estremo interesse e soddisfazione questa iniziativa – dichiara Giovanni Magni, responsabile dell’Alai Cisl di Bergamo, che va a colmare un vuoto nella disponibilità di ammortizzatori per i collaboratori che lamentavamo da anni. Ci rimane il dubbio di quanti effettivamente possano essere le persone che rientrano in maglie così strette come quelle disegnate dai requisiti e dalle condizioni richiesti. È una impressione assolutamente fondata che nel bacino degli oltre 5.000 collaboratori iscritti al fondo della gestione separata dell’Inps possano essere poche decine quelle che alla fine riusciranno a ottenere l’una tantum, considerando anche che dal provvedimento sono esclusi i collaboratori nel pubblico impiego».

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