Attesa da record per la mammografia:
565 giorni. Ecco le possibili alternative

Se volete fare una mammografia ai Riuniti è meglio prenotarla con largo anticipo: è questa la morale della storia di Lucia Invernizzi, 58 anni di Dalmine. Quando si è presentata per fissare la data del controllo l’addetta alle prenotazioni del Cups degli Ospedali Riuniti le ha detto: «La data per il suo esame è al 21 dicembre 2010».

Un occhio al calendario, qualche calcolo: ha scoperto che per l'accertamento avrebbe dovuto aspettare la bellezza di 565 giorni. Un’attesa davvero inusuale, che va ben oltre i tempi che gli stessi Riuniti rendono noti sul loro sito, come servizio ai clienti, per ogni tipo di esame o prestazione; infatti per il trimestre gennaio-marzo 2009 l’attesa per la mammografia primo accesso (ovvero per il primo esame di questo genere effettuato ai Riuniti) è di 128 giorni, mentre per la mammografia di controllo (ovvero quella che si ripete anno per anno) i giorni sono 497. Tanti, ma per Lucia Invernizzi l’attesa è di parecchio superiore.

Dai Riuniti spiegano: «Sui tempi d’attesa si torna periodicamente, magari stimolati dal singolo caso, ma ci rendiamo conto, anche dal rapporto diretto con gli utenti attraverso il Centro di prenotazioni o l’Ufficio relazioni con il pubblico, che alcuni aspetti del sistema sanitario non sono ancora compresi, o forse dovremmo dire accettati, dai cittadini. La norma regionale stabilisce che il rispetto dei tempi massimi d’attesa - 40 giorni per la mammografia, con deroga per i Riuniti a 50 proprio per l’elevato numero di richieste che riceviamo - debba essere garantito almeno da una struttura nell’area di riferimento, e in città sono diverse le strutture accreditate in grado di offrire l’esame in tempi rapidi (l’elenco è consultabile on line all’indirizzo http://chrono.asl.bergamo.it/new_release/tempi_reali.asp). Il ragionamento sulle liste d’attesa dev’essere quindi complessivo e non riferito alle singole strutture».

E sono gli stessi Ospedali Riuniti a suggerire la soluzione: «Le strade perseguibili sono quelle di rivolgersi a una diversa struttura, oppure di programmare il controllo con grande anticipo».

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 18 giugno

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