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Turco condannato all'ergastolo
    È stato condannato all'ergastolo Murat Karatash, 38 anni, il turco reo confesso dell'omicidio di Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, l'artista di 33 anni, originaria di Casirate (diove è stata sepolta) violentata e uccisa in Turchia ai primi d'aprile dell'anno scorso. Pippa Bacca, nipote dell'artista Piero Manzoni, era partita in autostop l'8 marzo dell'anno scorso da Milano con un'amica - entrambe vestite da sposa - per realizzare una performance artistica che avrebbe dovuto portarle in Israele attraversando Paesi dei Balcani e del Medio Oriente.  
«Sono soddisfatta della giustizia turca, probabilmente in Italia l'imputato non avrebbe avuto una  condanna a vita». Sono state le prime parole dette da Elena Manzoni, madre di  Giuseppina.     La sentenza è arrivata questa mattina al termine di un processo  cominciato lo scorso 7 ottobre in Corte  d'Assise a Kocaeli, 100 chilometri da Istanbul. 
Murat  Karatash, 38 anni, è stato condannato all'ergastolo per  l'omicidio di Pippa Bacca, ma anche per i reati di sequestro di  persona, limitazione della libertà personale, violenza carnale  e furto
Il viaggio di Pippa Bacca era finito lungo l'autostrada Istanbul-Ankara, dove il suo  cadavere senza vestiti era stato ritrovato l'11 aprile  2008. Era salita sull'auto del suo assassino il 31  marzo, dopo essersi separata dall'amica Silvia Moro. Voleva mandare un messaggio di pace e di speranza,  dimostrare che attraverso l'amore si possono superare tutti i  confini.    
Giuseppina aveva parenti nella Bergamasca,  in particolare a Casirate d'Adda, nella Bassa. Lì vive infatti il padre  Guido Pasqualino di Marineo, con la seconda moglie e un figlio di 19 anni.  Abitano in via Menclozzi 25, in una casa che fu del bisnonno Gaetano Paladini. E sempre in via Menclozzi abitava la nonna di Giuseppina, Antonia,  ormai scomparsa, e risiede tuttora la zia Beatrice Emanuela, psicoterapeuta,  sorella del padre di Pippa. Giuseppina  viveva una casa di ringhiera del Comune in corso Garibaldi in centro a  Milano insieme a mamma Elena e alla sorella Maria.
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