Cell factory a scopo terapeutico
Bergamo aiuterà Brescia

Grazie al supporto scientifico degli Ospedali Riuniti e al sostegno economico di Ail Brescia, sarà creata all'interno degli Spedali Civili di Brescia una cell factory analoga a quella attiva al presidio "Matteo Rota", cioè un laboratorio dedicato alla preparazione delle cellule staminali a scopo terapeutico e di trapianto in pazienti affetti da patologie ematologiche tumorali.

Il progetto è stato presentato nella Sala Consiliare degli Ospedali Riuniti e sarà regolamentato da un'apposita convenzione tra l'Ospedale di Brescia e quello di Bergamo. Figura di raccordo tra Bergamo e Brescia sarà Martino Introna, Direttore Tecnico del Laboratorio di Terapia Cellulare "G. Lanzani", attivo dal 2003, che metterà a disposizione la propria competenza ed esperienza in questo settore.

"Si tratta di una collaborazione importante quella che inizieremo con gli Spedali Civili di Brescia, che va ad aggiungersi ad altre già attive in altri settori – ha commentato il Direttore Generale degli Ospedali Riuniti, Carlo Bonometti -. Grazie alla disponibilità e alla competenza del dottor Introna sarà attivata una realtà simile alla nostra, che sarà la dimostrazione che anche la provincia può dare vita a progetti eccellenti contenendo i costi attraverso sinergie di questo tipo."

Il Laboratorio di Terapia Cellulare "G. Lanzani" è stato realizzato nel 2003 grazie al contributo dell'Ail Bergamo – Sezione Paolo Belli, come parte integrante dell'unità di Ematologia degli Ospedali Riuniti. Oggi ospita quotidianamente un'équipe composta da 10 persone tra medici e biologi, distribuiti in tre aree di lavoro: l'area della manipolazione delle cellule staminali midollari, autorizzata dal JACIE Europa ad operare come struttura accreditata all'eccellenza per le attività di trapianto; l'area di studio di nuovi farmaci ad attività anti-tumorale funzionante secondo gli standard di qualità europei noti come GMP (Buone Norme di Fabbricazione), e l'area dedicata alla ricerca sperimentale, autorizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco ad operare come una "cell factory" per la preparazione delle cellule a scopo trapiantologico.

"Ottenere lo status ufficiale di Officina del Farmaco da parte dell'AIFA significa poter produrre cellule staminali e altri tipi di cellule a scopo terapeutico per patologie onco-ematologiche come una normale officina per farmaci tradizionali – ha spiegato Martino Introna -. In Italia esistono solo altre due realtà che sono riuscite ad ottenere un riconoscimento di questo tipo all'interno di strutture ospedaliere pubbliche. Sono onorato di essere stato scelto per aiutare i colleghi bresciani a creare una struttura analoga a quella esistente a Bergamo. Se ci riusciamo, sarà un risultato importantissimo per tutto il mondo della ricerca italiana. E' solo grazie a laboratori di questo genere, infatti, che oggi è possibile identificare soluzioni terapeutiche innovative rispetto a gravi problemi di salute non risolvibili dai farmaci tradizionali."

"La particolarità di questo progetto sta nella volontà di fare ricerca da applicare subito alla clinica – ha commentato Claudio Sileo, Direttore Sanitario degli Ospedali Riuniti -. Non è possibile svolgere attività clinica di alto livello senza un'attività di ricerca della stessa qualità alle spalle. La nostra ematologia è un esempio di questo principio, a cui intende ispirarsi questo laboratorio, in cui la diagnostica e la ricerca saranno a sostegno dell'attività clinica e assistenziale nei pazienti."

L'obiettivo del futuro laboratorio è quello di consentire il campionamento, la conservazione e il trattamento del materiale biologico dei pazienti nonché l'esecuzione di specifiche metodiche diagnostiche e di ricerca. Saranno valutate a livello di singolo paziente la sensibilità all'azione terapeutica delle radiazioni, dei nuovi farmaci e della terapia cellulare. Il progetto coinvolge diversi dipartimenti e unità operative del nosocomio bresciano, che saranno coordinate da Luigi Caimi, docente di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica dell'Università di Brescia.

"A Brescia negli ultimi anni è nato, grazie al supporto della sezione locale dell'AIL, dell'Oncologia e della Diagnostica di laboratorio, un laboratorio interdipartimentale di ricerca clinica che ha tra i suoi obiettivi anche quello di sviluppare la terapia cellulare – ha dichiarato Luigi Caimi -. L'eccellente know how di Bergamo, riconosciuto in campo internazionale, sarà fondamentale per garantire lo sviluppo ed evitare sovrapposizioni tra le 2 strutture. Per noi si tratta senza dubbio di una collaborazione molto importante." L'attività di ricerca dell'Istituto si avvarrà di attrezzature e risorse già presenti nelle Unità operative coinvolte o reperite con il contributo di fondazioni, enti, associazioni e privati. Il costo dell'ordinaria manutenzione sarà sostenuto dall'Amministrazione degli Spedali Civili, mentre il costo del progetto, stimato intorno al milione di euro, sarà sostenuto interamente da AIL Brescia.

"L'AIL di Brescia non ci metterà solo il cuore e la disponibilità economica, ma sarà cogestore dell'Istituto di Ricerca – ha dichiarato Giuseppe Navoni, presidente dell'Ail di Brescia -. Credo che nessuno meglio del dottor Introna potrà guidarci in questo progetto, che porterà alla creazione di una realtà in sinergia con quella bergamasca e di un polo scientifico Bergamo-Brescia in grado di dare risposte importanti ai tanti ammalati del nostro territorio, a dimostrazione che si può e si deve fare ricerca anche nelle strutture provinciali." L'Ail di Bergamo, rappresentata dal suo presidente Pierantonio Piazzini, ha consegnato a Giuseppe Navoni un contributo per il progetto, dimostrando la propria vicinanza all'iniziativa e, ancora una volta, la propria generosità nei confronti dei malati.

"Questo progetto dimostra quanto le realtà locali Ail siano vicine tra di loro e quanto siano congruenti gli obiettivi degli ospedali della nostra regione, sempre pronti a lavorare in simbiosi per aiutare i malati fornendo loro risultati concreti – ha commentato Pierantonio Piazzini -. Per questo anche noi abbiamo voluto dare un contributo ai nostri amici bresciani per aiutarli in questo percorso."

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