Dai giudici di pace ricorsi
contro il tutor in A4

C'è un'attività che non conosce crisi: è quella dei giudici di pace che negli uffici del tribunale cittadino lavorano ormai senza sosta. Sommersi dai ricorsi contro le multe, soprattutto del tutor sull'autostrada A4. Eccesso di velocità, divieti di sosta, transito sulle corsie preferenziali: sono sempre più numerosi gli automobilisti che, convinti di aver ragione o fiduciosi di potersela cavare attaccandosi a qualche cavillo burocratico, si oppongono alle sanzioni amministrative. A lanciare l'allarme è Vincenzo Fiorentino, coordinatore dell'Ufficio del giudice di pace di Bergamo, che parla di un costante aumento dei ricorsi contro le sanzioni: ben 4.573 sarebbero quelli registrati lo scorso anno, circa un centinaio in più rispetto al 2007, quando i verbali impugnati erano stati 4.478. E il numero dei ricorsi sembra essere destinato a non diminuire: basti pensare che, dati alla mano, negli ultimi sei mesi le opposizioni alle sanzioni amministrative arrivate sulle scrivanie dei giudici di pace del tribunale di via Borfuro hanno toccato quota 2.222.

Una cifra che rende l'idea dell'enorme mole di lavoro di cui i giudici di pace devono farsi carico, ovviamente facendo i conti anche con un organico risicato. Non c'è dunque da stupirsi se gli uffici sono intasati da pratiche di questo tipo. Per dare un'idea della valanga di procedimenti avviati contro le sanzioni amministrative basta ricordare qualche numero: nel distretto di Brescia, nel quale rientra anche il tribunale di Bergamo, il 59% dei procedimenti civili sopravvenuti sono opposizioni alle sanzioni amministrative. Una percentuale imponente che testimonia una tendenza sempre più frequente a rivolgersi al giudice di pace per evitare la sanzione. Lo conferma anche il coordinatore Fiorentino: «Siamo intasati di multe - dichiara - perché è diventata credenza comune che il giudice di pace le annulli. Ma non è così: il giudice applica la legge e presentare ricorso non significa farla franca».

Se prima a portare tanto lavoro negli uffici cittadini era stato il caso del T-Red di Stezzano, il dispositivo meglio conosciuto come Rosso Stop finito negli anni scorsi nell'occhio del ciclone, ora è la volta del tutor che miete tantissime «vittime» tra coloro che sono abituati a schiacciare un po' troppo sull'acceleratore. Ma tanti sono anche i ricorsi presentati dagli automobilisti che, sottoposti al test dell'alcol, si sono visti ritirare la patente. Insomma, il lavoro non manca. Anzi, il numero dei casi pendenti, oramai in aumento dal 2003, continua a crescere. E con le nuove norme in materia di processo civile, che allargano le competenze alla magistratura onoraria, il numero di cause è destinato a crescere ulteriormente. Crescita che a livello nazionale, secondo le prime stime, dovrebbe aggirarsi immediatamente attorno al 10%. «A partire dal 4 luglio è entrato in vigore la riforma del Codice di procedura civile che aumenta la competenza per valore e per materia ai giudici di pace - spiega il coordinatore Fiorentino -. Se prima eravamo competenti per cause fino a 2.500 euro circa, ora la competenza è stata raddoppiata arrivando a 5 mila euro. È chiaro che questo comporterà un ulteriore aumento della mole di lavoro in quanto, a occhio e croce, circa il 60% dei decreti ingiuntivi giacenti in tribunale arriveranno a noi».

Una previsione che preoccupa i giudici di pace del tribunale cittadino, che già da tempo devono fare i conti con la carenza di personale: «Nonostante le competenze assegnate aumentino - denuncia Fiorentino - il nostro organico, che dovrebbe essere composto da ventidue giudici, continua a rimanere fermo a quota dodici». E aggiunge: «Quando è stata istituita la figura del giudice di pace in pochi ci credevano. Con il tempo invece il nostro ruolo è cresciuto e viste le competenze acquisite e la mole di lavoro sarebbe ora di rivalutare una figura come la nostra che produce molto e continua a costare poco».

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