Vertova, Ndiogou a giudizio
Prosciolti gli altri tre indagati

E’ stato rinviato a giudizio Alì Ndiogou, il quarantenne senegalese accusato dell'omicidio di Maria Grazia Pezzoli, l'imprenditrice di Vertova uccisa a coltellate il 24 luglio 2008. L’inizio del processo in Corte d’Assise è fissato per il 18 settembre. Non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato per Giuseppe Bernini, marito della vittima, per il maresciallo dei carabinieri Ignazio Grinciari e Alioune Badara Silla.

Bernini, difeso dall'avvocato Antonio Cassera, era accusato di favoreggiamento per aver taciuto agli inquirenti la vertenza di lavoro in atto con Alì Ndiogou; il comandante della stazione carabinieri di Fiorano, maresciallo Ignazio Grinciari, difeso dall'avvocato Antonino Ennio Andronico, era accusato di falso ideologico e concorso in sottrazione di cose sottoposte a sequestro per aver fatto entrare Bernini nella casa (sotto sequestro) per recuperare un vestito per il funerale della moglie; e infine Alioune Badara Silla, senegalese difeso dall'avvocato Alessandro Zonca, accusato di non aver detto agli inquirenti di una telefonata di 13 secondi fattagli poco dopo l'omicidio dallo stesso Ndiogou.

Il gup Vittorio Masìa ha dunque accolto il proscioglimento per gli altri tre indagati. Alì Ndiogou ha sempre respinto l'accusa, spiegando che quel giorno era stato prima in un bar a Gandino, fin verso l'una, quindi di essere tornato a casa, e infine di essere andato all'agenzia di lavoro interinale Adecco di Albino. Ora la parola passa alla Corte d’Assise.

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