Università: scatti di stipendio
soltanto ai professori migliori

Incentivi economici al trasferimento per i docenti, procedure semplificate per i docenti di università straniere che vogliono partecipare alle selezioni per posti in Italia e, soprattutto, scatti stipendiali solo ai professori migliori.

Il ministro dell'Università, scuola e ricerca scientifica, Mariastella Gelmini ha illustrato i contenuti del disegno di legge di riforma dell'Università precisando: «Bisogna avere il coraggio di cambiare l'Università, non difendendo lo status quo ma premiando i giovani meritevoli, i nuovi ricercatori e le Università che puntano sulla qualità eliminando gli sprechi e i corsi inutili» e dicendo "basta" ai soldi a pioggia.

In particolare, sul versante del merito, verranno premiati solo i docenti migliori grazie a un rafforzamento delle misure annunciate nel decreto ministeriale 180 in tema di valutazione biennale dell'attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.

Il disegno di legge che riforma l'università prevede un nucleo di valutazione d'ateneo a maggioranza esterna per garantire una valutazione oggettiva e imparziale, mentre oggi sono a maggioranza composti da membri interni.

Inoltre, verrà semplificata la struttura interna degli atenei: mentre oggi si sovrappongono organi quali il consiglio di corso di studio, il consiglio di dipartimento, la facoltà, domani saranno razionalizzati gli organi evitando sovrapposizioni.

Per quanto riguarda il reclutamento e lo stato giuridico dei docenti, sono previste delle commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e per la prima volta anche stranieri: oggi le università posso assumere nuovi professori senza un filtro nazionale, domani, applicata la riforma, una commissione nazionale autorevole dovrà abilitare coloro che sono abilitati a partecipare ai concorsi per le varie fasce.

Saranno valutate le capacità e il curriculum sulla base di parametri predefiniti. Le università, quindi, potranno assumere solo coloro che saranno riconosciuti validi dalla commissione. Ancora, è prevista l'attribuzione dell'abilitazione, a numero aperto sulla base di criteri di qualità stabiliti con decreto ministeriale sulla base di pareri dell'Anvur e del Cun: la commissione nazionale, composta anche da docenti stranieri, dovrà esprimersi a favore della domanda di abilitazione. Non ci saranno limiti al numero di abilitazioni.

Infine, per quanto concerne il diritto allo studio, viene data delega al governo per riformare organicamente la legge 390 del 1991, in accordo con le Regioni. Obiettivo: spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi superiori e mobilità.

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