L'addio a Ferruccio Carrara:
«Generoso alpinista della vita»

Centinaia di persone – familiari e amici – radunatisi nella chiesa arciplebana di Nembro hanno dato l’ultimo saluto a Ferruccio Carrara, 47 anni, alpinista e istruttore del Cai (Club Alpino Italiano) morto la scorsa domenica dopo un incidente in Svizzera, nel Vallese, sulle Alpi Pennine. Stava tornando con gli amici istruttori della scuola nembrese di alpinismo e sci alpinismo Sandro Fassi dopo aver conquistato la parete Nord del Lenzspitze. Mentre scendeva sul sentiero che l'avrebbe riportato al paese di Saas Fee è inciampato sparendo tra le rocce dopo un salto di trecento metri.

A salutarlo, fra i tanti anche Paolo Valoti, presidente del Cai di Bergamo, che ha definito Ferruccio «uomo genuino, istruttore autorevole e alpinista della vita». Larciprete di Nembro, don Santino Nicoli ne ha ricordato la tenacia e la caparbietà, il suo non demordere di fronte alle difficoltà, ma anche la grande generosità. Nei primi banchi, le sorelle Tiziana e Anna, la fidanzata Cristina. «Sei andato avanti - ha aggiunto ancora Valoti – salendo oltre il Lenzspitze lasciandoci un'indelebile lezione, quella di una persona che grazie alla montagna ha vissuto una passione profonda, appagante e totalizzante».

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