Cade in un'escursione sulle Alpi
Muore istruttore Cai di Nembro

È inciampato mentre percorreva un sentiero sulle Alpi Pennine, nel cantone svizzero Vallese, ed è precipitato tra le rocce per quasi trecento metri. Una caduta fatale per Ferruccio Carrara, 47 anni, di Nembro, istruttore nazionale di alpinismo del Cai, istruttore di sci, colonna portante della scuola di alpinismo Sandro Fassi di Nembro e vice capo della spedizione sull’Himalaya che, nel 2005, costò la vita a Marco Dalla Longa, anche lui nembrese.

La disgrazia si è consumata sabato, poco dopo le 14. Carrara stava scendendo verso il paese di Saas Fee assieme ad altri otto amici bergamaschi, con i quali aveva raggiunto, nella mattinata di ieri, due vette oltre i quattromila: la parete Nord del Lenzspitze (4.297 metri, ventiduesima vetta delle Alpi) e poi la traversata fino al Nadelhorn (4.327 metri di quota, diciottesima vetta delle Alpi).

Il gruppo di bergamaschi era poi tornato al rifugio Mischabelhütte (a 3.329 metri di quota), raggiunto una prima volta sabato mattina, dopo che il gruppo era partito da Saas Fee. Nel primo pomeriggio i nove alpinisti erano quindi ripartiti alla volta del paese, per poi tornare a casa.

Si erano lasciati alle spalle le difficoltà dei ghiacciai e i paesaggi e stavano percorrendo un sentiero tra le rocce. «All’improvviso Ferruccio è inciampato – spiega Andrea Freti, uno dei partecipanti all’escursione e amico di Carrara –: ed è volato giù per trecento metri, tra le rocce. Io ero davanti e non l’ho visto, mentre chi era dietro ha detto che è stata questione di un attimo. Dev’essere inciampato, sicuramente non si è trattato di un malore perché stava benissimo e, fino a poco prima, ridevamo e scherzavamo come sempre. Eravamo partiti una ventina di minuti prima dal rifugio e ci trovavamo a circa 3.100 metri di quota. Ferruccio è caduto in un dirupo, non siamo più riusciti a raggiungerlo: un nostro compagno è sceso più in basso ed è riuscito a vederlo, ma con difficoltà».

Il gruppo ha subito dato l’allarme e nella zona è arrivato l’elisoccorso svizzero: il corpo senza vita dell’istruttore di alpinismo di Nembro è stato recuperato col verricello e portato nella camera mortuaria di Briga-Glis, cittadina del cantone Vallese. Ai compagni di escursione è poi toccato avvertire della disgrazia un familiare di Ferruccio Carrara, un cugino di Nembro.

Il quarantasettenne viveva da solo in via Pascoli a Nembro: aveva dedicato tutta la vita alla montagna e all’alpinismo. Sul sito del Cai di Bergamo è descritto con queste parole: «Fa parte della "vecchia guardia" dell’alpinismo nembrese, decano dell’alpinismo con ripetizioni di molte vie che hanno segnato la storia dell’alpinismo del nostro secolo, dal pilone centrale del Freney, nel gruppo del Bianco al Monte Rosa, ai Palù, Adamello, Disgrazia, Badile, Bernina».

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