Malore in mare, muore in Liguria
lo psicoanalista Zapparoli

Un malore improvviso lo ha colpito in Liguria, mentre faceva il bagno in mare, e purtroppo tutti tentativi di soccorso si sono rivelati vani. È morto così il professor Giovanni Carlo Zapparoli, 85 anni, che abitava in via Corridoni ed era conosciuto in Italia e in Europa come punto di riferimento per la psicoanalisi e lo studio dei disturbi psichici.

La tragedia si è consumata nella tarda mattinata di ieri a Camogli, in provincia di Genova, nei pressi di Punta Chiappa. Il professor Zapparoli, che era vedovo e padre di due figli, da una decina di giorni si trovava in Liguria e stava trascorrendo le vacanze con alcuni amici.

Secondo le ricostruzioni, era giunto nel tratto di mare al largo di Camogli a bordo di un motoscafo «Molinari» e aveva deciso di fare un bagno: mentre nuotava però ha accusato un malore. Un amico lo ha visto in difficoltà e ha richiamato l'attenzione di Paolo Custo, un dipendente della società «Alto» che a bordo di un battello ecologico stava effettuando la pulizia del mare.

Custo ha chiamato il 118 e sono accorsi in gommone gli uomini della Guardia costiera di Camogli e il personale del 118. Nonostante il massaggio cardiaco, il professor Zapparoli è deceduto per un arresto cardiocircolatorio. La salma è stata trasferita all'ospedale San Martino di Genova a disposizione della Procura: si attende ora il via libera per il trasporto a Bergamo e per i funerali, fissati per martedì 4 agosto alle 16 nella chiesetta Zapparoli di via Corridoni 74.

Giovanni Carlo Zapparoli era nato 85 anni fa a Omegna, in provincia di Verbania. I genitori mantovani decisero di trasferirsi negli anni Trenta a Bergamo. Figlio unico, era rimasto vedovo un anno e mezzo fa e lascia i figli Luca di 51 anni e Margherita di 48.
Era allievo di Cesare Musatti (pioniere della psicoanalisi italiana) e nella sua lunga esperienza professionale era diventato una figura di rilievo a livello nazionale ed europeo: basta scorrere il suo curriculum per accorgersi della sua statura.

Attualmente era responsabile dei programmi scientifici dell'Istituto per lo studio e la ricerca sui disturbi psichici (l'Iserdip, da lui fondato insieme a Maria Clotilde Gislon e presente a Milano, Roma e in via Oroboni a Bergamo) ed era direttore scientifico della Scuola di psicoterapia breve integrata. Oltre all'attività terapeutica, in enti pubblici e privati, ha svolto funzioni di supervisione e coordinamento di programmi elaborati secondo il modello dell'integrazione funzionale da lui proposto nell'area della patologia grave. Ha infine firmato numerosi articoli su riviste scientifiche nazionali e internazionali.

«L'ho sempre visto come un padre e non come un dottore - racconta il figlio Luca - e mi ha insegnato molto, soprattutto a capire la gente, cosa in cui era un maestro. Riusciva infatti ad esplorare l'animo umano di qualsiasi persona gli si presentasse davanti, anche la meno propensa a farsi aiutare. Mio padre - aggiunge Luca Zapparoli - fino all'ultimo ha continuato ad andare a Milano per lavoro. Nonostante avesse raggiunto elevati traguardi professionali era un uomo semplice e cordiale: amava leggere, giocare a bridge, viaggiare, ed è sempre riuscito a stare al passo con le tecnologie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA