Nonni, una risorsa: ogni anno
fanno risparmiare 900 milioni

Nonni baby-sitter, nonni vivandieri, nonni sarti, nonni aiutanti nelle faccende di casa... L'elenco potrebbe essere lunghissimo. Tanto che - alla faccia della terza età - i nonni sono anche una risorsa per far quadrare i conti delle famiglie. Il loro «lavoro» porta ogni anno un risparmio di circa nove miliardi per le famiglie lombarde.

Tanto sarebbe necessario per stipendiare colf e baby-sitter. E Bergamo - nella classifica stilata dalla Camera di Commercio di Milano - in valore ssoluto si piazza al terzo posto per risparmi annui: 913  milioni di euro. Al primo posto c'è Milano (con oltre 3 miliardi, compresa la provincia), seconda è Brescia (1 miliardo), quarta Varese (oltre ottocento milioni).

I nonni sono una risorsa anche d’estate: spesso rappresentano la soluzione per allungare le vacanze dei più piccoli, anche quando i genitori sono impegnati col lavoro, con un risparmio lombardo di circa ottocento milioni di euro.

Le imprese del settore assistenza
In Lombardia sono 1.926 le imprese che si dedicano all’assistenza sociale, residenziale e non, una su sei in Italia (16,1%). Un comparto in forte crescita: +7,2% tra 2008 e 2009. Tra le province crescono di più Monza e Brianza (+18,2%), Varese (+12,6%), Como e Pavia (+9,2% ciascuna).

Cambia la famiglia
Nelle città tra le famiglie con i bambini piccoli, quelle in cui entrambi i genitori lavorano superano ormai abbondantemente quelle in cui c’è la madre casalinga. I servizi più richiesti sono la baby-sitter, l’assistenza domiciliare e la collaborazione domestica.
Per questo avere una «rete parentale» di supporto riduce in modo drastico il ricorso a tali servizi.
Cruciale è anche il reddito a disposizione: dove gli stipendi non bastano i nonni sono una risorsa indispensabile.

La ricerca
I risultati emergono da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat 2008 e del Registro delle imprese 2009. «Il ricorso ai servizi privati sociali alla persona è in continua crescita – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – ed è legato alla trasformazione della famiglia e al progressivo invecchiamento della popolazione lombarda. Se le tendenze sociali e demografiche continueranno, nel prossimo futuro è facile prevedere che la domanda di servizi di cura e di aiuto aumenterà ulteriormente. Il settore dei servizi sociali appare tuttavia ancora fortemente limitato dal costo delle prestazioni e dunque dal reddito disponibile alle famiglie. In questo modo si penalizza il ceto medio con un reddito troppo elevato per poter accedere ai servizi pubblici di assistenza domiciliare, ma allo stesso tempo in difficoltà per potersi avvalere di servizi privati di assistenza».

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