Scippata del marsupio a Romano
31enne ruba la bici allo scippatore

Ha subito uno scippo ripagandosi poi la disavventura subita, portando via la bicicletta del suo scippatore, fuggito precipitosamente dopo la riuscita azione che gli ha fruttato solo un misero bottino: un marsupio contenente una chiave, due prugne e uno stick per le punture di zanzare. Protagonista dell’insolito e vantaggioso scambio è stata un’atletica impiegata bancaria trentunenne bresciana ma residente da un paio d’anni a Romano: mercoledì pomeriggio 19 agosto verso le 19 è stata vittima di un giovane individuo che l’ha presa di mira mentre correva lungo una strada sterrata del parco del Serio.

La giovane, esperta judoka e podista, mercoledì come tutti i giorni, nonostante il caldo torrido, ha imboccato la strada che nella zona Sud Ovest di Romano collega lo stadio comunale all’argine del Serio. Un tragitto di circa tre chilometri che abitualmente la donna percorre con il proprio compagno, mercoledì però assente. Superate la chiesetta campestre di San Giuseppe e la santella dedicata ai fanti, la podista ha imboccato il tratto rettilineo fiancheggiato da terreni coltivati a granoturco. «D’un tratto mi sono sentita strappare ai fianchi il marsupio – ha raccontato E. R. – ho cercato istintivamente di trattenerlo ma l’elastico ha ceduto e il tipo mingherlino con la mountain bike ha percorso qualche metro ed è poi caduto pesantemente a terra».

La ragazza ha subito realizzato che nel suo marsupio c’era poca roba e quindi non conveniva darsi da fare per recuperare la refurtiva, ma vedendo il giovane che si allontanava a piedi lasciando per terra la bici, ha avuto una reazione inaspettata: «Non mi si prenda per una ladra - ha voluto sottolineare la trentunenne bresciana– ma per la rabbia mi sono avvicinata alla bici e sono salita rapidamente in sella dirigendomi verso casa e cioè da dove poco prima era arrivata».

La giovane non ha avuto paura e forse si aspettava che il ragazzo reagisse, invece lo ha visto sparire. «Ero pronta anche ad affrontarlo – ha ammesso – ma a questo punto ho proseguito pedalando come una forsennata e quando sono arrivata a casa avevo una bici seminuova e mi mancava solo il marsupio». Da scippata a scippatrice. «Non mi ritengo tale – ha spiegato – ho solo voluto vendicarmi di un torto subito e comunque pensavo si risolvesse il tutto sul posto, ma quel ragazzino è scappato col mio marsupio, così ho fatto anch’io con la sua bici ma me ne pento, anche per il rischio corso». La giovane ha deciso di restituire al più presto la mountain bike: «La riporterò dove l’ho presa – ha concluso – e magari ritroverò anche il mio marsupio».

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