In vendita l'ex colonia di Celle
Il ricavato andrà al nuovo Gleno

La ex Colonia bergamasca di Celle Ligure-Varazze è strettamente collegata al nuovo Polo geriatrico riabilitativo di Bergamo. L’abbinamento è subito spiegato: venduta la prima, si fa il secondo. Protagonisti di questa operazione sono la Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati e Italcementi. Sei stato all'ex colonia? Hai qualche ricordo? Scrivici

La ex Colonia bergamasca di Celle Ligure-Varazze è strettamente collegata al nuovo Polo geriatrico riabilitativo di Bergamo. L’abbinamento è subito spiegato: venduta la prima, si fa il secondo. Protagonisti di questa operazione sono la Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati, proprietaria per il 61% della storica colonia elioterapica, e Italcementi - titolare del restante 31% - che hanno condiviso di destinare parte del ricavato della vendita, per un importo di 15 milioni e mezzo, per la costruzione del nuovo Polo geriatrico bergamasco.

«Spiegare questa decisione è molto semplice - commenta il presidente della Fondazione Aldo Ghilardi -: la risposta trova la sua pertinenza nell’origine e nella natura deontologica della Fondazione stessa: aiutare le persone bisognose. La volontà è quindi condivisa - continua Ghilardi -: utilizzare le risorse che saranno recuperate nella vendita di Celle Ligure per la costruzione di un progetto sociale e assistenziale nuovo, in grado di rispondere alle attuali esigenze del territorio».

E negli ultimi tempi, della ex Colonia, si è parlato parecchio sulla stampa ligure, con ipotesi di vendita che non hanno però trovato alcun fondamento. Tra le tante la voci anche quella di un ipotetico interessamento da parte dell’ex presidente del Genoa e attuale numero uno del Livorno calcio Aldo Spinelli. Una notizia, riportata da alcuni media, che ha però trovato una netta smentita da parte della Fondazione Azzanelli: «La notizia non è corretta - commenta Ghilardi - e bisogna sempre ricordare la destinazione d’uso di quell’area: il Piano urbanistico comunale non prevede infatti attività residenziali, ma solo di "interesse collettivo"». Che possono essere strutture alberghiere, residenze per giovani e anziani, centro congressi, di studio o ricerca o con finalità sportive.

Resta il fatto che una vendita effettiva, però ancora non c’è stata e non certo con il Livorno Calcio. Da indiscrezioni risulta che al momento ci sia solo un atto preliminare tra la Fondazione e l’Istituto per il sostentamento del clero di Savona e solo nei prossimi mesi si saprà se l’operazione finanziaria, stimata intorno ai 23 milioni di euro, andrà in porto. «Ci auguriamo che la vendita vada a buon fine - commenta Ghilardi -, da parte nostra c’è anche l’auspicio di trovare i termini per perfezionare l’accordo tra la nostra fondazione e la Fondazione Maria Ausiliatrice che rendano possibile la realizzazione dell’opera».

Fabiana Tinaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA