«Oggi avrebbe compiuto 18 anni»
Il ricordo della mamma di Matteo

Oggi avrebbe compiuto 18 anni e la mamma Pierangela Scarpellini ha voluto ricordare suo figlio, Matteo Savoldelli, morto venerdì 7 agosto dopo un incidente stradale a Nese di Alzano. Ha voluto ricordarlo con una lettera di ringraziamento indirizzata a chi ha amato Matteo e a chi è stato vicino alla sua famiglia in queste settimane di dolore. Parole commuoventi in cui mamma Pierangela dice che ora «Matteo vive otto vite», il numero cioè delle persone a cui sono andati gli organi del ragazzo, prelevati dopo il suo decesso.

La tragedia che ha gettato nella disperazione la famiglia Savoldelli, residente a Bergamo, si è consumata domenica 2 agosto sulle strade di Nese. «Savo» - come tutti chiamavano Matteo – stava tornando verso Bergamo, dopo essere stato con alcuni amici alle Buche di Nese. Erano in sette, cinque in auto e due in moto: un ragazzo di Albano alla guida, Matteo Savoldelli passeggero. Improvvisamente la ruota anteriore urta un cordolo. La moto si ribalta, i due finiscono a terra. Il conducente riporta diversi traumi ma non è grave. Matteo Savoldelli, invece, finisce in coma e le sue condizioni sono da subito definite critiche. Fino al decesso, venerdì in mattinata. I genitori Pierangela Scarpellini e Luigino Savoldelli hanno poi acconsentito al prelievo degli organi.

Il giorno del compleanno di «Savo», mamma Pierangela ringrazia quindi «infermieri, medici, amici, giovani e comunità tutta - scrive - che insieme a me avete condiviso e assisitito al suo grande dono», riferendosi alla donazione degli organi. «Le vostre attenzioni e premurose disponibilità - si legge nella lettera -, la vostra presenza, le vostre lacrime, i vostri abbracci mi hanno fatto sentire in queste settimane ancora vicina a mio figlio Matteo. Le parole sono state conforto ma la vostra partecipata vicinanza sono state e saranno forza per il cuore e lo spirtiro ed arma invincibile contro il dolore e la mancanza».

Poi un desiderio che rivolge a chi ha ricevuto gli organi del figlio Matteo: «Da una madre alle madri, da un genitore ai genitori, da un'amica agli amici, da una credente ai credenti, domando a tutti voi di voler darmi la possibilità di continuare a veder crescere mio figlio Matteo attraverso le otto vite da lui rinnovate - scrive la donna -. Il dolore potrà essere ancor più attenuato con la certezza che altre vite continueranno a gioire e con la consapevolezza che altre madri e altri genitori vedranno crescere, minuto dopo minuto, i propri figli e i loro amici gioire spensierati alla vita».

La mamma di Matteo allega anche una poesia di Federcio Garcia Lorca dal titolo «Se le mie mani potessero sfogliare». Per leggerla guarda la notizia allegata.

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