Cronaca
Mercoledì 26 Agosto 2009
Alla memoria di Matteo
una poesia di Garcia Lorca
Se le mie mani potessero sfogliare
Pronuncio il tuo nome
nelle notti buie,
quando gli astri vanno
a bere alla luna
e dormono gli alberi
delle foreste cupe.
Ed io mi sento vuota
di passione e musica.
Orologio impazzito che canta
morte ore antiche.
Pronuncio il tuo nome
in questa notte buia,
e il tuo nome suona
più lontano che mai.
Più lontano delle stelle,
più dolente della pioggia quieta.
Ti amerò ancora
come allora? Quale colpa
ha il mio cuore?
Se si alza nebbia
quale nuova passione m'attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
Federcio Garcia Lorca
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