Dalmine, quasi 500 «matricole»
per il test d'ingresso a Ingegneria

Sono quasi cinquecento le «matricole» che la mattina di mercoledì 2 settembre hanno affrontato il test di ingresso alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bergamo. I corsi di laurea, va detto, non sono a numero chiuso, quindi la prova, destinata a studenti che si sono già iscritti, rappresenta più che altro un modo per vagliare le conoscenze degli aspiranti ingegneri e indirizzarli ai corsi propedeutici che permettano loro di colmare eventuali lacune.

Guardando i numeri dell'accesso al test, emerge come gli indirizzi di studio preferiti siano quelli in Ingnegneria Meccanica (133 neoiscritti) ed Edile (130). Si distanzia di poco Ingegneria Gestionale, con 117 matricole, mentre più di nicchia risulta la scelta dell'indirizzo informatico (66 aspiranti laureati). Per non parlare del tessile, che racimola tre soli iscritti.

Il test si articola in cinque parti, per ciascuna delle quali gli studenti hanno avuto a disposizione mezz'ora di tempo: logica, matematica 1, matematica 2, comprensione verbale e scienze.

Chi otterrà risultati insoddisfacenti al test, dovrà prepararsi per sostenere un'ulteriore prova, in cui dimostrare di aver superato le lacune. Per aiutare gli studenti a raggiungere l'obiettivo, l'ateneo organizza dei corsi propedeutici facoltativi. Dall'esperienza degli anni precedenti pare che le difficoltà dei neodiplomati orobici si concentrino soprattutto nelle discipline di chimica e fisica.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA