All'asta le aree dei «Riuniti»
Ma Percassi non partecipa

L’ufficialità è soltanto questione di ore – dato che i termini per la presentazione delle offerte scadranno domani, mercoledì 30 settembre – ma è ormai certo che Antonio Percassi non prenderà parte alla gara per l’assegnazione dell’area attualmente occupata dagli Ospedali Riuniti.

L’ufficialità è soltanto questione di ore – dato che i termini per la presentazione delle offerte scadranno domani, mercoledì 30 settembre – ma è ormai certo che Antonio Percassi non prenderà parte alla gara per l’assegnazione dell’area attualmente occupata dagli Ospedali Riuniti.

Non è mai stato un mistero per la città che l’imprenditore bergamasco fosse particolarmente interessato all’acquisto dell’area in questione, tanto da aver depositato, nel marzo scorso, la domanda di partecipazione al bando indetto da Infrastrutture Lombarde, la Spa del Pirellone chiamata a gestire sia la realizzazione del nuovo ospedale – il Papa Giovanni – sia la vendita degli spazi di largo Barozzi. Evidentemente però – fatti i classici due conti – Percassi non ha ritenuto conveniente far seguire alla domanda di partecipazione al bando anche un’offerta economica. Almeno in questa prima tornata.

Quello dell’imprenditore bergamasco, infatti, potrebbe non essere l’unica delle tre società ammesse da Infrastrutture Lombarde – oltre alla «Stilo» di Percassi (il «braccio immobiliare» del gruppo) avevano infatti presentato domanda anche la «Dec» di Bari (capofila delle imprese che oggi stanno costruendo il nuovo ospedale di Bergamo) e un’aggregazione di imprenditori e operatori finanziari del Nord Est con sede nel Veneto) a rinunciare alla presentazione di un’offerta economica per acquistare le aree dei «Riuniti».

Qualche perplessità sul rapporto costo-benefici dell’intera operazione sembrerebbe averla avanzata anche la «Dec», non certo entusiasta delle condizioni cui l’operatore privato dovrebbe sottostare a fronte di un esborso calcolato attorno ai 100 milioni di euro.

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola martedì 29 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA