Vende finta droga ai carabinieri
Tunisino arrestato e rilasciato

Lo si potrebbe definire truffatore, al limite, ma non spacciatore, e per questo è tornato in libertà dopo una notte in cella di sicurezza e il processo per direttissima. Protagonista del singolare episodio, avvenuto tra Mozzo - luogo della presunta attività di spaccio - e Bergamo, dove è stato processato martedì 29 settembre per direttissima, B. S., tunisino di 23 anni.

La vicenda è avvenuta nelle vicinanze del Boowling di Mozzo: lì i carabinieri di Curno si fingono clienti e il tunisino offre loro un sasso, «cocaina purissima» dice, chiedendo in cambio 70 euro. I carabinieri stanno al gioco, contrattano, e lui prosegue nella trattativa: offrono 40, lui rilancia 60, poi l'accordo a 50 euro, e a quel punto i carabinieri mostrano il distintivo e lo arrestano.

In direttissima arriva il colpo di scena: le analisi del «sasso» rivelano che non è droga, ma una sostanza innocua. Non spacciatore quindi, ma al massimo un truffatore. Lo stesso giudice Federica Gaudino, preso atto di quanto successo, non ha potuto far altro che non convalidare l'arresto e liberare il tunisino.

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