Carvico, l'ultimo saluto a Giovanni
Il dolore dei familiari e dei giovani

Una chiesa parrocchiale gremita all'inverosimile, il dolore dei familiari, tantissimi giovani in lacrime. C'erano tutti, nel pomeriggio, a dare l'estremo saluto a Giovanni Gattuso, il 14enne di Carvico rimasto vittima - venerdì 16 ottobre - di un incidente stradale a Solza mentre stava viaggiando in sella al suo scooter lungo strada provinciale 170 Rivierasca. Centinaia di persone, alcune delle quali all'esterno della chiesa, hanno assistito al rito funebre presieduto dal parroco monsignor Galdino Beretta.

Nel corso dell'omelia il parroco ha tratteggiato un breve profilo di Giovanni che il destino ha voluto portar via dai propri cari proprio nel pieno della sua giovinezza. Mons. Beretta si è poi interrogato davanti all'enigma di questa morte precoce, esortando tutti a stringersi attorno al dolore della famiglia e a non perdere mai la fede nemmeno di fronte a tragedie così grandi.

Dopo le letture e il vangelo, due sorelle di Giovanni hanno letto un breve scritto per ricordare il loro fratello, la grande vivacità e la gioia di vivere che lo contraddistinguevano. Al termine della liturgia funebre, la salma è stata tumulata nel cimitero di Carvico.

In tanti i giovani che in questi giorni sono voluti tornare sul luogo della disgrazia di venerdì scorso, quando lo scooter di Giovanni si p scontrato con una Lancia Y bianca. L’auto proveniva dalla direzione opposta, ovvero da Calusco verso Capriate. Il ragazzo era stato sbalzato di sella ed era finito sull’asfalto. Subito era stato chiamato il 118, che aveva inviato sul posto ambulanza e automedica. Il personale sanitario aveva fatto il possibile, ma purtroppo per Giovanni Gattuso non c’era stato nulla da fare. Il quattordicenne, studente del primo anno dell'istituto Caniana, frequentava l’oratorio e aveva molti amici in paese. Abitava con la famiglia a Carvico. Il padre Pasquale, titolare di un’impresa a Medolago, era in Albania al momento della tragedia. Era stata la moglie Alessandra Manzoni, orginaria di Bonate Sopra, ad avvisarlo al telefono. Oltre ai genitori, la sua scomparsa lascia nel dolore due sorelle maggiori, Deborah e Barbara e un fratello più piccolo, Davide.

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