Cromo esavalente, ecco i risultati
Inquinamento non oltre i 30 metri

Quello che è sicuro, per adesso, è l'area di contaminazione da cromo esavalente e la profondità di inquinamento. Per sapere invece quando sarà bonificata l'area bisognerà aspettare la Conferenza dei Servizi che sarà in programma nelle prossime settimane in Regione. Proseguono le indagini sulle falde acquifere della Bassa Bergamasca: nel pomeriggio di venerdì 23 ottobre l'Arpa ha presentato i risultati delle circa sessanta rilevazioni effettuate nella zona  di Arcene, Ciserano, Verdellino, ma anche Castel Rozzone, Treviglio, Caravaggio e Brignano.

Secondo le analisi dell'Arpa l'area contaminata è stata circoscritta ai territori di Arcene, Ciserano e Verdellino mentre valori ridotti sono stati rilevati a Castel Rozzone. Secondo l'Arpa, inoltre, l'inquinamento non ha intaccato la falda ad una profondità superiore i 30 metri e da parte dei tecnici c'è stata la rassicurazione che i pozzi di acqua potabile, che si trovano a una profondità maggiore, non sono coinvolti dalla contaminazione.

Il problema del cromo esavalente nei terreni della Bassa è però ancora irrisolto e si aspetta in particolare una riunione sempre in Regione per capire se saranno necessarie eventuali prescrizioni  sull'utilizzo dell'acqua in ambito agricolo. I prossimi step, comunque, vedranno il Pirellone scendere in campo con la Conferenza dei Servizi al fine di decidere chi finanziaerà la bonifica delle aree contaminate. Saranno effettuate anche altre analisi che definiranno quanti plumes (quella parte di falda sotterranea che trasporta le sostanze contaminate, ndr) di cromo sono presenti e soprattutto avranno inizio le indagini per capire la causa o le cause di questo inquinamento.
Intanto, per velocizzare i tempi dopo mesi di controlli nella zona, il Comune di Ciserano ha già fatto sapere di aver stanziato 25 mila euro per gestire la bonifica della sua area. La palla passa ora alla Regione.

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