Maratona improvvisata di tango
Successo nel centro di Bergamo

Una radiolona anni Ottanta con cassetta adattatrice a cui era collegato l’i-pod. Una selezione di tango che si diffondeva nell’aria a volume non troppo alto. Una piazzetta al coperto sufficientemente grande da prestarsi ad essere pista da ballo e quindici coppie di tangueri che sabato fino a notte fonda hanno danzato sulle note argentine.

L’iniziativa si chiamava Tangolpe, in italiano colpo di tango. Un colpo perfettamente andato a segno, dato che in più di cento hanno applaudito alle esibizioni dei tangueri riunitisi sotto i portici della galleria Santa Marta nel cuore del centro cittadino per una notte di tango.

Solo la musica si sentiva mentre le coppie si muovevano leggere sul pavimento di mosaico della galleria, il pubblico taceva, rapito dal fascino magico del tango e alla fine di ogni brano batteva le mani entusiasta della serata, cominciata alle 21,30 e proseguita fino all’una, quando dopo quasi quattro ore di danza, i dolori ai piedi dei ballerini hanno cominciato a farsi sentire.

Al centro della folla di persone che circondava la pista da ballo, tangueri di ogni età, dai trenta ai settantacinque anni, tra cui anche un giovane papà che ballava con il suo bambino e molti appassionati che si sono fermati a danzare senza scarpe.

Organizzata in pochissimo tempo e con una comunicazione quasi solo su Facebook e attraverso il passaparola, il Tangolpe di sabato sera è stata la prima volta bergamasca di un’iniziativa che da tempo raduna appassionati in ogni città d’Italia e del mondo, dalla capitale del tango Buenos Aires a Milano, dove i tangueri si ritrovano spesso per ballare indisturbati sotto i portici di piazza degli Affari.

«E proprio a Bergamo per quest’occasione sabato sera sono arrivati in molti, non solo da città e provincia, ma anche da Locarno e Milano», spiega Elena Rota, che insieme a Daniela Di Gennaro ha organizzato Tangolpe, una milonga illegale, cioè un luogo dove si balla il tango non autorizzato.

Tra i partecipanti alla serata anche Martin, un ragazzo argentino che casualmente si trovava ospite qui a Bergamo e che è rimasto impressionato dal successo di quest’iniziativa anche al di fuori del suo paese, dove è una consuetudine radicata. «Neanche noi sinceramente ci aspettavamo di avere così tanto seguito - continua Elena Rota -. In molti ci hanno già chiesto quando faremo il bis: ci stiamo già pensando, non passerà molto tempo, sperando di essere ancora di più a ballare. Siamo semplicemente contentissimi di questa prima volta e desideriamo ringraziare la città per aver accolto questa nostra iniziativa e condiviso con noi una serata, in cui hanno ballato insieme i tangueri di diverse scuole di Bergamo, solitamente divise. Speriamo possa essere un primo passo per la nascita di una scena tanguera cittadina».

Per informazioni su Tangolpe: [email protected] o 320.9738966.

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