«Nuovo» Palamonti: «rifugio in città»
domenica a Bergamo l'inaugurazione

Il nuovo Palamonti di Bergamo sarà una «casa della montagna polivalente» e «un rifugio in città» più che mai aperti a tutti. È il messaggio che lanciano i responsabili del Cai di Bergamo in occasione dell’inaugurazione delle nuove opere che hanno recentemente interessato la sede e che è in programma domenica 8 novembre alle 16 nella struttura di via Pizzo della Presolana.

Alla cerimonia interverranno anche il presidente della commissione Formazione professionale, Cultura e Sport della Regione, Daniele Belotti, che porterà i saluti del presidente del consiglio regionale Giulio De Capitani, e il presidente della commissione Attività produttive, Carlo Saffioti.

A fare gli onori di casa saranno il presidente generale del Cai Annibale Salsa e il presidente del Cai di Bergamo e provincia Paolo Valoti, che presenteranno i lavori che hanno interessato la struttura multifunzionale: l’ampliamento della biblioteca della montagna, la nuova sala consiglio, una nuova cucina professionale.

All’esterno sono tuttora in fase di completamento un nuovo parco giochi per bambini e la nuova palestra di arrampicata. Durante la cerimonia inaugurale, sarà suggellato il gemellaggio con la sezione Cai del Comune di L’Aquila, con l’obiettivo di contribuire a realizzare nel capoluogo abruzzese una Casa della Montagna sul modello del Palamonti: il concerto finale del Coro Idica chiuderà le celebrazioni della giornata.

Il giorno prima, sabato 7 novembre, la sede bergamasca del Cai ospiterà invece a partire dalle ore 14.30 un importante convegno a cura del Caai (Club Alpino Accademico Italiano) sul tema “Il doping nell’alpinismo”. Il convegno, che vanta illustri relatori scientifici, ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Regionale lombardo, e sarà introdotto dal presidente nazionale del Caai Giacomo Stefani e dal vicepresidente nazionale del Cai Valeriano Bistoletti.

Del Caai fanno parte alpinisti non professionisti che abbiano svolto attività alpinistica di particolare rilievo sulle montagne del mondo per almeno 5 anni. Questo club accademico vanta circa 400 soci in Italia ed è impegnato anche nella conservazione, nella protezione e nel ripristino dell’ambiente originario dell’alta montagna.

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