Aumento delle tariffe aeroportuali
Le associazioni: faremo ricorso

Dal 1° gennaio volare costerà di più. Due euro, per la precisione, per i passeggeri dell'aeroporto di Orio al Serio. Lo ha stabilito venerdì 6 novembre il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che ha dato il via libera alla procedura per i rincari, vincolati agli investimenti per il potenziamento e il rafforzamento degli scali.


Le associazioni di consumatori sono già sul piede di guerra. Adusbef e Federconsumatori hanno annunciato il ricorso al Tar del Lazio per «cercare di impedire l'ennesimo salasso per i passeggeri e l'ennesima regalìa agli imprenditori». Il governo, sostengono le due associazioni, «addossa sui consumatori l'ennesima stangata tariffaria, pari ad almeno 50-60 euro in media annui», in un momento caratterizzato dalla peggiore crisi per le compagnie aeree.


L'adeguamento è pari ad un incremento base di un 1 euro a passeggero per tutti gli aeroporti che hanno la concessione totale, di 2 euro per gli aeroporti che hanno un traffico di più di 5 milioni di passeggeri, di 3 euro se si superano i 10 milioni di passeggeri.


Anche l'Adoc va al'attacco e critica la delibera, visto che «in Italia ci sono già le tasse aeroportuali più alte d'Europa: il 15% in più della media Ue». L'associazione chiede invece una commissione che, terminati i lavori di ristrutturazione, «accerti il raggiungimento degli standard di qualità ed efficienza degli scali».


Adiconsum chiede invece che gli aumenti delle tariffe aeroportuali non siano pagati soli dai consumatori ma anche dagli handlers, le società che gestiscono lo smaltimento bagagli. La Finanziaria 2008, sottolinea Adiconsum, stabilisce che sugli adeguamenti tariffari le associazioni consumatori vanno sentite preventivamente. «Non solo - precisa il segretario generale Paolo Landi - la Finanziaria 2008 prevede anche che standard di qualità, Carta dei servizi e procedure conciliative siano concordate con le Associazioni consumatori. Tutto questo, nel caso del decreto Matteoli, non è avvenuto».


Anche il Codacons annuncia un ricorso al Tar del Lazion e afferma che in Italia «il 95% del biglietto è composto da tasse e supplementi - spiega il presidente Carlo Rienzi - Basti pensare che un volo Alitalia da Roma Fiumicino a Milano Malpensa, solo andata e con partenza il 18 novembre, costa complessivamente 63,86 euro. Di questa cifra ben 60,86 euro, come si evince dal sito di Alitalia, è da addebitare alla voce 'Tasse e supplementi'».

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