A 68 anni vive da abusivo in una cantina
Parte della pensione bloccata in Svizzera

Da due mesi vive abusivamente dentro una cantina: un pensionato bergamasco di 68 anni riceve oggi meno di 600 euro mensili di pensione italiana che arrivano in una carta prepagata.

Dopo un primo anno, non riesce «più a percepire quella svizzera, di circa 50-57 euro, perché non ho una residenza, e quindi nessun Comune può rilasciarmi il certificato di esistenza in vita». Certificato che, per avere la pensione straniera frutto di tre anni di attività, «devo presentare ogni anno».

L’ultima residenza è stata «a Gaverina Terme, dove una signora mi ha permesso di vivere in una casa pagando solo le utenze. Poi, giustamente, quando è servita al figlio mi ha chiesto se potevo spostarmi».

La «tappa» successiva è stata a casa di un anziano: si recava da lui per aiutarlo alcune ore durante il giorno e poi si tratteneva a dormire. «Quel signore, alcuni mesi fa, è stato però portato in una casa di riposo e io ho tenuto la chiave della cantina dell’abitazione, che è dell’Aler e si trova in periferia. Almeno posso dormire, seduto, al coperto».

Dopo anni di lavoro («ho iniziato a 15-16 anni»), è pronto a rimboccarsi ancora le maniche: «Ho cercato un posto come custode, avrei fatto anche piccoli lavoretti, per avere non solo un posto dove abitare, ma anche qualche soldo in più per vivere». Ma, per adesso «non sono riuscito a trovare niente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA