A scuola come «sardine»
I laboratori diventano aule

Quest'anno, in città, la media di alunni per classe è di 27 nelle scuole medie e di 29 in quelle superiori: un salto da due a quattro unità, causato dalla decisione del ministero di portare il numero minimo di alunni a 27 per classe

Così, negli Istituti Comprensivi, se la Donadoni ha classi di 27 alunni, De Amicis e Mazzi arrivano a 29 bambini. Si sta larghi solo negli edifici più vecchi, come al Vittorio Emanuele II, dove la classe più numerosa (V T) arriva a 32 studenti (sono state unite, per richiesta dell'Ufficio Scolastico, due classi piccole e ulteriormente decimate dagli scrutini) sistemati però in un'aula che può ospitarne 44. Anche i geometri del Quarenghi hanno 32 ragazzi in 3 D e 31 in III F. Ci sono prime di 30 alunni al professionale Galli, 30 e 29 all'istituto Natta.

I licei scientifici viaggiano con massimi di 30 (Lussana) e 29 (Mascheroni) come, del resto Sarpi e Paleocapa. Alla Provincia, responsabile dell'edilizia della scuola secondaria di secondo grado, non sarebbero però arrivati segnali di Sos né scritti né verbali, anche per i dirigenti scolastici sono rassegnati a cavarsela da soli.

Qualcuno ha rigirato le classi, altri hanno utilizzato i laboratori, qualcuno aveva spazi poco utilizzati che son stati trasformati in aule. Resta comunque il problema sicurezza, perché più sono le persone presenti in una stanza, più aumentano i rischi in caso di necessità di evacuazione. Inoltre le indicazioni del ministero parlano di accogliere tanti alunni quanti lo spazio permette e di rimandare gli altri su istituti simili del territorio. Ma si tratta di una «grida» più che di una norma.

Qualcuno ha cambiato i banchi: da quelli standard ai vecchi più piccoli al Secco Suardo, da quelli grandi ad altri di grandezza media al Liceo Artistico, ma i muri non sono di gomma....

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