A Sovere da tutto il mondo
per studiare il lago preistorico

Il lago preistorico di Sovere e Pianico, risalente a 800 mila anni fa, è una delle «chicche» della Bergamasca. Eppure, dai bergamaschi è pochissimo conosciuto, mentre studiosi e appassionati arrivano anche da ben oltre i confini nazionali.

Il lago preistorico di Sovere e Pianico, risalente a 800 mila anni fa, è una delle «chicche» della Bergamasca. Eppure, dai bergamaschi è pochissimo conosciuto, mentre studiosi e appassionati arrivano anche da ben oltre i confini nazionali per ammirare e «toccare con mano» un libro di storia del nostro pianeta e, senza esagerare, dell’interno universo.

Il valore scientifico di questo ritrovamento è confermato dalla visita in programma venerdì 29 agosto, quando da Padova una cinquantina di paleontologi e paleobotanici impegnati in un convegno internazionale di studi dedicato al Quaternario nelle Alpi italiane, partiranno per visitare di persona questo sito.

Raggiungeranno poi altri due luoghi di grande interesse per le loro materie di studio: Cerete Basso, dove il torrente Borlezza permette di studiare la transizione tra l’ultima glaciazione e il presente interglaciale, e poi Leffe per osservare i sedimenti del primo Pleistocene.

Per studiare i cambiamenti climatici, o si va in Antartide (una spedizione tanto avventurosa quanto costosa) e si effettuano costosi carotaggi di colonne di ghiaccio, oppure è possibile scendere nella valle scavata dal torrente Borlezza e osservare le varve, cioè gli strati del materiale che si depositava in fondo al lago dell’alto Sebino oggi scomparso.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 28 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA