Abusi, respinto il ricorso del maestro
L’incognita dei risarcimenti alle famiglie

Palosco, la Cassazione ha respinto il ricorso sul caso del maestro accusato di abusi su minori.

L’uomo, arrestato nel 2012 e attualmente ai domiciliari in una struttura protetta, era stato condannato a 10 anni in primo grado e in appello. Il 19 marzo si è pronunciata la Corte di Cassazione – terza sezione penale – che il giorno prima si era riunita per esaminare il ricorso dei difensori del maestro che hanno impugnato la sentenza d’appello. In quella sentenza (emessa il 17 marzo dell’anno scorso e depositata il 5 maggio successivo) l’imputato era stato condannato a 10 anni di reclusione (già detratto lo «sconto» di 5 anni per il rito abbreviato) oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con risarcimento del danno da stabilire in sede civile.

La decisione della Cassazione mette la parola fine sulla triste vicenda che ha visto come vittime alcuni bambini della scuola elementare in cui il maestro esercitava e dove è stato arrestato in flagranza di reato il 17 aprile 2012, dopo un mirato appostamento dei carabinieri di Martinengo seguito alla denuncia circostanziata di un piccolo allievo. L’arresto ha poi dato il via a denunce successive e alla ricostruzione, da parte degli inquirenti, di diversi episodi di abusi, con numerose vittime: nella prima richiesta di rinvio a giudizio sono state elencate 9 «parti offese», bambini e ragazzi, la maggioranza dei quali (7) tutelati dall’avvocato del foro di Bergamo Stefania Botti che si è battuta nei diversi gradi di giudizio per vedere ricostruita la verità dei fatti e riconosciuti anche i risarcimenti alle famiglie coinvolte.

«Risarcimenti di cui si è visto poco e niente – aveva spiegato alla vigilia della sentenza di Cassazione l’avvocato Botti – poiché il maestro ha messo a disposizione, a conclusione del processo di primo grado, una cifra molto limitata, solo 30 mila euro, per solo due parti offese. Cifra di molto inferiore anche alla sola provvisionale stabilita dal giudice (più di 360 mila euro). Non solo. Non è stato nemmeno fruttuoso il pignoramento presso l’Inps del Tfr del maestro, per permettere i pagamenti dovuti: la somma, infatti, era stata da lui ritirata prima della sentenza. Restiamo in attesa di sviluppi, dopo la Cassazione, ma ormai sappiamo che dovremo rivolgerci al ministero dell’Istruzione per il risarcimento».

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