Accusato di un duplice omicidio a Osio
Arrestato in Albania dopo 20 anni

A incastrarlo le impronte digitali e un lavoro certosino di ricerca del Nucleo investigativo dei carabinieri di Bergamo. L’uomo, in Albania, con un alias, è stato arrestato ed è accusato di un duplice omicidio avvenuto a Osio Sotto nel 1998.

Maxi operazione dell’InterP .... Mercoledì 3 lulgio è stato arrestato in Albania Sokol tace, nato ad Elbasan, in Albania, nel 1968, conosciuto in Italia con l’alias di Veap Dehari, detto «Koli», ricercato internazionale per un duplice omicidio avvenuto nel 1998.

L’ordinanza era attinente l’omicidio dei fratelli Flamur ed Astrit Kolaveri, avvenuto la sera del 10 ottobre 1998 a Osio Sotto, lungo la statale 525 all’esterno del bar «Smile» e maturato nell’ambito delle contese relative allo sfruttamento della prostituzione in zona. Per il fatto era già stato condannato all’ergastolo il cittadino albanese Almir Haruni, detto «MIRI», anche lui Albanese e tuttora recluso essendo stato tratto in arresto già nel 2007 quale co-autore dell’evento delittuoso.

L’attenzione degli investigatori, a suo tempo, si concentrò immediatamente su Veap Dehari poiché venne rinvenuta un’autovettura, già segnalata nei giorni precedenti nei pressi del luogo del delitto, al cui interno tra le altre cose vi erano un passaporto, una richiesta di soggiorno per la Francia, una patente di guida internazionale ed una patente di guida albanese, tutto intestato all’uomo. Ad avvalorare l’ipotesi che l Dehari fosse uno dei due autori del delitto vi era inoltre il fatto che si fosse reso immediatamente irreperibile e si appurò già all’epoca che dopo il duplice omicidio, verosimilmente sotto il nome di Sokol Taci aveva raggiunto l’Albania dopo essersi imbarcato a Bari.

Nell’ambito della ricerca dei latitanti, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bergamo ha iniziato da tempo uno screening delle vecchie posizioni al fine di verificare se, grazie a nuovi trattati internazionali, nuove tecnologie ed eventuali novità investigative, possa essere possibile catturare latitanti di vecchio corso soprattutto per reati di eccezionale gravità. Nella circostanza specifica, per giungere all’individuazione del ricercato, analizzando vecchie testimonianze dell’epoca, i militari, tramite l’Interpol di Roma hanno inviato in Albania le impronte digitali di Dehari per confrontarle con quelle di molti soggetti maschili di un elenco, aventi il cognome Taci o similare, possibilità nata dal fatto che il cognome poteva essere probabilmente simile ma non esatto, una modalità elusiva usata spessissimo tra i criminali albanesi e non solo.

La ricerca ha dato quindi esito positivo, trovando la corrispondenza delle impronte digitali trasmesse con quelle di Sokol Tace, di cui tra l’altro si era già notata la forte somiglianza della fotografia, malgrado gli anni trascorsi.

Tramite l’Interpol di Roma, sono intervenuti gli agenti della polizia albanese che all’alba di mercoledì hanno arrestato il latitante Taci, alias Dehari che resta recluso in attesa di estradizione in Italia dove dovrà subire il processo per i fatti di cui è accusato.

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