Al via la riforma degli enti locali
Alta l’affluenza sul territorio

La riforma degli enti locali entra nel vivo. A 24 anni dalla prima legge che prevedeva la nascita delle città metropolitane si è passati ai fatti e la svolta impressa con il provvedimento che porta la firma di Graziano Delrio ha fatto il suo primo passo avanti significativo.

La riforma degli enti locali entra nel vivo. A 24 anni dalla prima legge che prevedeva la nascita delle città metropolitane si è passati ai fatti e la svolta impressa con il provvedimento che porta la firma di Graziano Delrio ha fatto il suo primo passo avanti significativo. Domenica, dunque, urne aperte in 4 città (Milano, Genova, Firenze e Bologna) per l’elezione dei consigli metropolitani e in 5 province (Bergamo, Lodi, Sondrio, Taranto e Vibo Valentia; lunedì poi sarà la volta di Ferrara) per la scelta dei presidenti e dei consiglieri.

Ma questa tornata elettorale (le urne si sono chiuse alle 20) non ha i canoni delle «amministrative» che abbiamo conosciuto finora, essendo un voto di secondo livello, vale a dire riservato a sindaci e a consiglieri provinciali uscenti.

A seggi chiusi, ora si avvierà la macchina degli scrutini e nella maggior parte delle città i risultati degli eletti saranno diffusi lunedì e tra questi i nuovi nomi dei presidenti. A rallentare il meccanismo degli scrutini pesa anche il calcolo ponderato del voto, meccanismo complesso che serve per rendere proporzionale al numero di cittadini rappresentati il voto. In ogni caso sul pacchetto dei nuovi eletti non dovrebbero esserci grandi sorprese.

I dati sull’affluenza confermano la buona partecipazione già registrata a metà del voto. Alla chiusura delle urne a Milano si è espresso l’80,6% degli aventi diritto, vale a dire 1657 tra consiglieri e sindaci dei Comuni della Provincia. Lo scrutinio delle schede inizierà lunedì mattina alle 8. Alta anche la media delle Province, che si attesta intorno all’82%.

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