Alla scoperta della storia di Bergamo
Pienone in Vicolo Aquila Nera

«Visite guidate all’area archeologica dietro la Biblioteca Mai: tantissime persone in attesa di entrare dimostrano l’interesse verso la storia antica della città». Lo scrive in Facebook Nadia Ghisalberti.

«In passato si è pensato poco alla fruibilità di questo luogo. Ora è il momento di renderlo facilmente visitabile e leggibile in un percorso archeologico che attraversa Città Alta con il Museo della Cattedrale e gli scavi del Palazzo del Podestà». Questo il post dell’assessore alla Cultura di Bergamo Nadia Ghisalberti.

L’appuntamento era nel pomeriggio di domenica alle 16 in vicolo Aquila Nera, dietro la

Biblioteca civica Mai.

Il Civico Museo Archeologico e il Centro didattico hanno aperto al pubblico gli scavi della Domus romana per una visita guidata. Una nuova occasione per conoscere da vicino un’area archeologica ancora poco nota, nel cuore di Città Alta. L’iniziativa, gratuita, non sarà l’unica apertura straordinaria del 2015. Altre ce ne saranno durante l’anno, scavi aperti l’ultima domenica dei prossimi quattro mesi: 22 febbraio, 29 marzo, 26 aprile, 31 maggio. E le visite continueranno per tutta l’estate fino al mese di settembre.

Gli scavi dietro la Mai attendono da 18 anni di essere aperti al pubblico con continuità. In attesa di mettere il sito in sicurezza e dotarlo di pannelli informativi, il Comune ha finalmente deciso di renderlo fruibile secondo un calendario di aperture domenicali. «Non abbiamo dimenticato l’importanza di questi scavi. Né ne sottovalutiamo il valore in vista dell’Expo – dice l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti –. Per ora cominciamo con le visite guidate programmate, in aggiunta a quelle che si possono prenotare chiamando il Museo Archeologico. Sarebbe bello poter collegare gli scavi dietro la Mai con gli altri percorsi archeologici di Città Alta e andare oltre i confini provinciali, promuovendo una sorta di gemellaggio tra Brescia e Bergamo romane».

I resti di vicolo Aquila Nera sono venuti alla luce nella seconda metà degli anni Ottanta durante i lavori di ampliamento della biblioteca Mai e dal 1996 sono protetti da un’ampia struttura in vetro e cemento. Dell’abitazione rimangono parte dei muri e dei pavimenti, e il pozzo, reperti risalenti a un periodo compreso tra il I secolo avanti Cristo e il II dopo Cristo, sui quali, in epoca medievale, venne edificata un’altra abitazione, in parte ancora visibile. Finita l’opera di copertura il sito è rimasto chiuso per 18 anni, salvo aperture straordinarie. Per aprirlo, oltre alla messa in sicurezza e alla dotazione della cartellonistica, è necessaria una convenzione tra il Comune, proprietario dell’area, e la Sovrintendenza ai beni archeologici della Lombardia. Un protocollo d’intesa era stato siglato nel 2002 ma mai reso operativo.Comune e Soprintendenza si sono detti intenzionati a metterci mano, e nell’attesa è stato predisposto un calendario di visite guidate.

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