Allergie alimentari, prima volta al mondo:
bimbo sottoposto al lavaggio del sangue
Secondo i dati della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, Sezione Regionale Umbria-Marche e dalla Uoc di Allergologia di Civitanova Marche, diretta dal Stefano Pucci, la diffusione di allergie negli ultimi anni ha raggiunto negli Stati Uniti e nei paesi occidentalizzati dimensioni quasi epidemiche. Nel caso specifico dell’Italia, i bambini sono il 7%, vale a dire circa 600.000 soggetti, mentre gli adulti sono il 2-3%, pari a circa 1.300.000 pazienti.
Le allergie più frequenti si verificano in età pediatrica e adolescenziale. Durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perché generalmente si superano con l’avanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti più pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee è la pesca a destare più preoccupazioni.
Chi soffre di un’allergia alimentare grave può essere colpito da una reazione potenzialmente letale chiamata anafilassi. Di solito tali attacchi sono caratterizzati da sintomi quali rapida comparsa di orticaria, gonfiore del viso, della lingua e della gola, difficoltà respiratorie, affanno, vomito e perdita di conoscenza.
Il trattamento immediato con un’iniezione di adrenalina può salvare la vita. I soggetti a rischio di anafilassi devono sempre portare con sé una siringa auto iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA