Annegamenti, Adda ad alto rischio
Mancano i volontari per vigilare le sponde

Ranghi ridotti sulle sponde di Cassano. A Fara la polizia locale sarà presente a domeniche alterne. I sommozzatori volontari di Treviglio sono impegnati anche sul lago d’Iseo: «Non possiamo fare miracoli».

Scatta l’allarme controlli sulle sponde del fiume Adda fra Cassano e Fara dove ogni anno si verificano tragici episodi di annegamento. In vista della stagione estiva che sta entrando nel vivo mancano, infatti, i volontari per pattugliare le sponde del corso d’acqua. Il problema è venuto a galla in tutta la sua evidenza durante il vertice che si è tenuto sabato fra i sommozzatori volontari di Treviglio, la polizia locale, la protezione civile e l’ associazione dei carabinieri in congedo di Cassano.

«Una situazione che di certo non ci aspettavamo» afferma Giacomo Passera, presidente dei sommozzatori che ogni sabato dalle 14,30 alle 18.30 e domenica dalle 9 alle 18,30 (in base a convenzioni sottoscritte con i Comuni di Fara e Cassano) pattugliano a bordo del loro gommone le sponde dell’ Adda. In particolare nel tratto compreso fra il punto in cui il fiume si incrocia con il canale dell’ Italgen, a Fara. E poi nella zona in cui il fiume riceve il canale Muzza a Cassano. Proprio qui un sabato di tre settimane fa una ragazzo di 17 anni è stato sopraffatto dalla corrente del Muzza da cui è stato poi trascinato sott’acqua per due chilometri. Recuperato dai soccorritori, è morto circa dieci giorni dopo in ospedale.

Una tragedia che dimostra ancora una volta quanto importante sia controllare i luoghi sul fiume che, soprattutto nei fine settimana, attraggono molte persone. Persone che, nonostante i vigenti divieti di balneazione, continuano a buttarsi in acqua per rinfrescarsi o per gioco.

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