Anticorruzione, le parole di Cantone:
«Perplessità su A35 e Pedemontana»

«Qualche perplessità su come sono stati fatti gli appalti ce l’ho». L’ha detto mercoledì 28 ottobre in Expo, a margine di un convegno sugli appalti riferendosi a Brebemi e Pedemontana, il presidente dell’Anac-Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone.

Che ha poi precisato: «È stato importante il risultato, ma il fine non può giustificare i mezzi. Almeno in questo caso (Brebemi e Pedemontana, ndr) il risultato c’è stato. Faccio un discorso di carattere generale: se per fare un appalto che avevo programmato a 10, arrivo a chiuderlo pagando mille, io ci sono riuscito, ma non credo che il fine giustifichi i mezzi».

Un’uscita che ha sorpreso molti (perché, tra l’altro, la Brescia-Bergamo-Milano è in funzione da oltre un anno), anche se pare impossibile che il numero uno dell’Anticorruzione sganci dichiarazioni «gonfiate» suscitando - come poi è accaduto nel corso della giornata - reazioni che vanno dallo «stiamo cercando di capire» dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte, alla «contro-provocazione» dell’amministratore delegato di Concessioni autostradali lombarde (Cal), Paolo Besozzi, mentre le società di progetto «Brebemi spa» e «Autostrada Pedemontana Lombarda spa» hanno preferito attendere chiarimenti sulle dichiarazioni di Cantone prima di commentare.

Anche perché le concessionarie delle due autostrade - una transita sul nostro territorio, l’altra lo farà - hanno entrambe a suo tempo sottoscritto un Protocollo di legalità, con Cal e con le prefetture dei territori attraversati, «finalizzato a prevedere ulteriori misure intese a rendere più stringenti le verifiche antimafia anche mediante forme di monitoraggio durante l’esecuzione dei lavori».

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