Apre la stagione dei rifugi
Emozioni in quota, ma prudenza

«Sarà un successo, le premesse sono positive». Con l’apertura continuativa che scatta al Rifugio Curò, in Valle Seriana, dal 1° giugno, entra nel vivo la nuova stagione dei rifugi. Negli auspici di Piermario Marcolin, presidente del Cai Bergamo, dovrebbe rivelarsi migliore dell’annus horribilis 2014.

«Lo scorso anno eravamo partiti con pesanti incognite - sottolinea Marcolin, alla guida del Cai dal 2011 - dovute all’enorme innevamento invernale, che provocava pericoli lungo i sentieri che raggiungono i rifugi d’alta quota, come per esempio il Brunone, il più antico delle Orobie, che con i suoi 2.297 metri è anche fra i più alti. L’innevamento regolare di quest’anno rende invece sin d’ora percorribile l’intero Sentiero delle Orobie. A complicare le cose c’era stata, nel 2014, un’estate piovosa, fra le peggiori degli ultimi decenni».

Negli ultimi anni c’è stato un sostanziale rinnovamento fra i gestori dei rifugi, sempre più spesso affidati a giovani intraprendenti che mostrano di credere con convinzione nei valori legati alla montagna e nel potenziale di un turismo che (meteo permettendo) vive un positivo ritorno.

«Fare il rifugista è un’attività gratificante per il contatto con la natura - segnala Marcolin - ma particolarmente impegnativa. Richiede di aderire a una vera e propria filosofia di vita, in cui la solidarietà è elemento distintivo. In quest’ottica è significativa l’assegnazione della gestione, dallo scorso ottobre, del Rifugio Alpe Corte a una cordata di cooperative: Alchimia, Sottosopra (Consorzio Solco del Serio) e Consorzio Fa. Per la prima volta il bando non richiedeva solo competenze di tipo alpinistico, ma anche e soprattutto attività di progettazione sociale. All’Alpe Corte la struttura è priva di barriere architettoniche e consente l’accesso anche a escursionisti diversamente abili».

«Per qualsiasi percorso - conclude Marcolin - resta valido l’invito alla prudenza, alla responsabile gestione di attrezzature, capacità fisiche e conoscenza dei luoghi. L’imprevisto è sempre in agguato, anche per gli escursionisti più esperti». In montagna ci si diverte, ma non si scherza.

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