Autobus, l’anno nuovo porta i rincari
Da gennaio il biglietto costa il 3% in più

Il 2015 si annuncia come un anno difficile per il trasporto pubblico locale su gomma, segnato da aumenti tariffari e meno corse garantite. Dal 1° gennaio i biglietti della rete provinciale costeranno il 3% in più.

Da via Tasso annunciano la necessità di rivedere il sistema del trasporto pubblico locale, «perché con questi numeri, bisogna per forza intervenire» ammette senza troppi giri di parole il consigliere provinciale delegato al Trasporto pubblico Mauro Bonomelli. Che non giudica brusca questa sintesi: si pagherà di più e il servizio non sarà garantito. «È la pura verità – continua Bonomelli – con tutti questi tagli non può andare diversamente».

Insieme agli aumenti arriverà anche un taglio di 200 mila chilometri sulle tratte, molto probabilmente con una riduzione sul numero di corse, «in particolare su quelle meno utilizzate, nei Comuni più piccoli» ipotizzano gli addetti ai lavori.

Da cosa è generato il primo aumento dell’anno, già deliberato dalla Provincia con un decreto (così si chiamano le delibere nella nuova era delle Province) e attivo dal 1° gennaio 2015? «L’esito di un concordato con le aziende di autotrasporti implica l’aumento della tariffa del 3% – spiega Bonomelli –. È una questione pregressa al mio arrivo ed è stato stabilito da un decreto. L’aumento non fa certo piacere, ma era da fare e non è nemmeno sufficiente, perché non basterà per mantenere i servizi così come sono».

E dalle aziende arriva la proposta di trasferire sugli autobus le corse dei treni poco utilizzate, come la mattina presto o la sera tardi, oltre che aumentare i costi, di 1 o 2 euro, del servizio di trasporto pubblico per i visitatori di Expo, per non penalizzare i pendolari

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