Barba, capelli e dosi di droga
Arresti domiciliari al barbiere

Ha respinto le accuse di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di hashish Pietro Invernizzi, il barbiere di 56 anni, incensurato, arrestato sabato pomeriggio 28 marzo dai carabinieri di Bergamo nel suo negozio in via Tasso, al civico 66.

Interrogato per la convalida dell'arresto dal giudice per le indagini preliminari Bianca Maria Bianchi, Invernizzi ha fornito la sua versione dei fatti, cercando di chiarire e ridimensionare le contestazioni a suo carico. «Ho regalato due grammi di hashish a un amico, con cui a volte fumo una canna - ha spiegato al gip - Per quanto riguarda l'hashish trovato nel retrobottega non è mio: mi è stato lasciato in consegna, mi sono limitato a custodirlo». Il giudice ha convalidato l'arresto, e in considerazione anche dell'incensuratezza dell'uomo, gli ha concesso gli arresti domiciliari.

Secondo quanto contestato dalla pubblica accusa, Pietro Invernizzi già da qualche tempo era stato oggetto di segnalazioni ai carabinieri, in quanto sospettato di spaccio: proprio per cercare riscontri, i militari si erano appostati sabato all'esterno del negozio «Da Pietro - Idee per la testa», appunto in via Tasso, tenendo d'occhio la situazione. Ad un certo punto avevano notato il parrucchiere passare qualcosa in mano a uno dei clienti, un trentasettenne bergamasco, e avevano deciso di intervenire per un controllo: il cliente aveva un pezzetto di hashish appena ricevuto, mentre Invernizzi aveva pochi altri grammi della stessa sostanza. Perquisendo il negozio i militari avevano poi trovato nel retrobottega, insieme alle attrezzature e ai prodotti, alcuni panetti di hashish per un peso complessivo di un chilo e 200 grammi di hashish, nascosti in una borsa nera. Per il cliente era scattata una segnalazione alla Prefettura come assuntore di stupefacenti, mentre il parrucchiere era stato portato in carcere, dove è rimasto fino ieri mattina.

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