«Bergamaschi sempre più poveri
Palafrizzoni cosa fa per aiutarli?»

Un’interrogazione della Lega sui Servizi sociali, con ennesimo attacco alla Prefettura sugli immigrati.

«Riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di cittadini bergamaschi che si rivolgono sempre più spesso ai servizi sociali del Comune di Bergamo per chiedere assistenza perché disoccupati, cassaintegrati ed esodati che, avendo dovuto usare i risparmi di una vita per sopravvivere, oggi non riescono più a pagare l’affitto, le bollette o addirittura a fare la spesa. Molti di loro ci hanno informato che il Comune, in molti casi, non concede alcun contributo invitando addirittura, in alcuni casi, i cittadini a chiedere ai famigliari di fare loro una colletta» spiegano in un’interrogazione il capogruppo leghista in Comune, Alberto Ribolla e Luisa Pecce.

«Il Patto di stabilità sempre più rigido imposto dal Governo ad oggi blocca di fatto molte risorse dei cittadini bergamaschi che potrebbero essere impiegate per un loro sostegno in questa delicata fase di congiuntura economica: viceversa, la Prefettura di Bergamo in questo momento si preoccupa esclusivamente all’accoglienza di migliaia di clandestini richiedenti asilo stanziando per loro, solo quest’anno, l’enorme cifra di quasi 10.000.000 di euro. Il Governo, invece di eliminare od allentare il patto di stabilità per i Comuni virtuosi che con tali risorse potrebbero aiutare da subito i propri cittadini, annuncia di esonerare dal patto di stabilità i Comuni che accoglieranno e assisteranno i clandestini».

La Pecce e Ribolla interrogano il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali per sapere quante richieste di assistenza siano state inoltrate da cittadini bergamaschi nell’ultimo anno, quante di queste abbiano ottenuto una concreta risposta, quali misure straordinarie intenda mettere in campo per affrontare questa emergenza e quali azioni intenda sostenere affinché il Patto di stabilità venga eliminato o almeno allentato per i comuni virtuosi, come il nostro, con la priorità di aiutare i nostri concittadini in difficoltà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA