Bergamo: dopo l’Imu la Tasi
«Seconde case, nessun ritocco»

I Comuni potranno aumentare dello 0,8 per mille le aliquote Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che di fatto non è altro che la nuova addizionale sulla casa che prende il posto dell’Imu. Se il governo ha messo un punto fermo sulle imposte, Palazzo Frizzoni deve decidere come muoversi.

I Comuni potranno aumentare dello 0,8 per mille le aliquote Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che di fatto non è altro che la nuova addizionale sulla casa che prende il posto dell’Imu. Se il governo ha messo un punto fermo sulle imposte, Palazzo Frizzoni deve decidere come muoversi.

Aumentare o meno le aliquote? Alzare la prima casa? La seconda o spalmare il rincaro sulle due categorie? Il decreto legge licenziato dal Consiglio dei ministri concede alle Giunte di alzare la prima casa dal 2,5 al 3,3 per mille mentre le seconde dal 10,6 a un massimo di 11,4 per mille. A Bergamo l’Imu per l’abitazione principale era al 4 per mille (il minimo), per gli altri immobili al 10,6, il massimo consentito per legge.

«Che faremo? Aspettiamo di esaminare il decreto», spiega l’assessore al Bilancio Enrico Facoetti che però qualche orientamento di massima lo butta già lì. «Sulle seconde case e gli altri fabbricati noi applichiamo già l’aliquota massima, non vorremmo alzarla ulteriormente».

L’assessore parla a titolo personale: «Questa è la mia idea, ancora da valutare a livello politico e di Giunta», chiosa. Ma la notizia farà felice chi già doveva sborsare un discreto gruzzolo per la seconda casa. «Anche perchè questa decisione avrebbe riflesso anche sugli inquilini, visto che la Tasi per una quota compresa tra il 10 e il 30 per cento ricadrebbe su di loro». E questo creerebbe anche qualche problema pratico agli uffici comunali, dal momento che come spiega Facoetti «non esiste una banca dati degli inquilini».

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