«Bergamo-Expo con i mezzi pubblici?
Da evitare. Trasporti da terzo mondo»

«Gentile redazione, voglio presentare, una volta di più, la drammatica situazione di abbandono e disinteresse in cui vive Bergamo dal punto di vista dei trasporti».

«Domenica sono arrivati alcuni amici dall’estero per visitare l’Expo. Da tutti è stato vivamente sconsigliato di utilizzare l’auto, ma di sfruttare le agevolazioni - così aveva sottolineato con orgoglio un politico - messe in atto dalla ferrovie. Perciò abbiamo preso nell’ordine: Teb Ranica-Bergamo (impossibile parcheggiare vicino alla stazione, dati anche i prezzi), treno Bergamo-Pioltello dove abbiamo cambiato per Rho-Expo. Circa un’ora e quaranta per poco più di 60 km».

«Al ritorno, verso le 20, abbiamo aspettato una ventina di minuti a Rho e in seguito più di 40 minuti nella deserta stazione di Pioltello, senza servizi. Finalmente arrivati a Bergamo, abbiamo constatato che la Teb chiude alle 21,37. Piazzola dei taxi deserta, altra attesa di un trasporto con una ulteriore spesa. Finalmente, dopo circa tre ore per percorrere i suddetti 60 km, stanchissimi e accaldatissimi, siamo ritornati a casa».

«Allora, io mi chiedo se è questo il modo di gestire l’unica possibilità che si presenta per farci conoscere dagli altri. Perchè c’è un treno diretto da Treviglio e non da Bergamo? Perché almeno non sono stati adeguati gli orari, per favorire la mobilità? Come possono i visitatori italiani e stranieri districarsi in questo caos?»

«Ultima amara considerazione, come si sperava di diventare Capitale Europea della Cultura, con questi trasporti quasi da terzo mondo? Ringrazio per l’attenzione».

Lettera firmata

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