Bergamo ha celebrato il suo patrono Sant’Alessandro, grande esempio di vera fede

Bergamo ha ricordato oggi la solennità di Sant’Alessandro martire, patrono della città e della diocesi di Bergamo. A causa del protrarsi dei lavori alla Cattedrale, il vescovo Roberto Amadei ha presieduto la tradizionale concelebrazione eucaristica solenne nella chiesa ipogea del Seminario diocesano, dove è confluito un lungo corteo, formato da sei presuli di origine bergamasca e da numerosi sacerdoti. Nella chiesa del Seminario erano esposti il grande quadro del Seicento di Fabio Ronzelli, raffigurante Sant’Alessandro a cavallo e una veduta di Bergamo Alta, e anche l’urna con le reliquie del santo martire.All’omelia, dopo aver ricordato la fede rocciosa del martire Sant’Alessandro spinta finoa sacrificare la propria vita, il vescovo ha ricordato la censura della cultura contemporanea su due interrogativi centrali: «Chi è l’uomo? Come assicurare una qualità della vita degna dell’uomo? Se non si risponde a queste domande sul senso della vita, come si può pretendere di educare le nuove generazioni?». Anche da questa realtà culturale - ha aggiunto monsignor Amadei - deriva «la tentazione di considerare l’affermazione di sé» non con l’amore, la corresponsabilità e la solidarietà, ma attraverso scelte sotto gli occhi di tutti: l’accumulazione di beni e potere, il rinchiudersi egoisticamente in se stessi, l’inimicizia, l’apparire, l’esclusione dell’altro, la scienza e la tecnica ritenute capaci di dire tutto sull’uomo. Alla celebrazione erano presenti anche il vescovo ausiliare Lino Belotti, Luigi Bonazzi, arcivescovo nunzio apostolico a Cuba, nativo di Gandino, Bruno Foresti, arcivescovo-vescovo emerito di Brescia, nativo di Tavernola, Santo Quadri, arcivescovo emerito di Modena-Nonantola, nativo di Ossanesga e Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena, nativo di Vilminore. E ancora padre Francesco Monti, abate del monastero benedettino di Pontida. Il folto gruppo di sacerdoti era composto dai canonici del Capitolo Cattedrale, dai parroci provenienti da tutti i vicariati diocesani, dai docenti e dal rettore del Seminario diocesano monsignor Pasquale Pezzoli e dai preti impegnati in Curia o in diversi uffici della Santa Sede. Presenti anche le autorità civili, politiche e militari della città, fra cui il prefetto Cono Federico, il questore Salvatore Longo, l’ex ministro Mirko Tremaglia, il presidente della Provincia Valerio Bettoni e il sindaco Roberto Bruni. Il tono solenne della concelebrazione è stato riconfermato dalla presenza della Cappella musicale del Duomo, diretta dal M° Mario Valsecchi; all’organo il M° Luigi Panzeri, mentre i canti dell’assemblea sono stati diretti dal M° don Gilberto Sessantini. 

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