Bergamo, la protesta dei vigili
«Domenica non faremo straordinari»

Niente straordinari domenica 21 dicembre per il personale della polizia locale del Comune di Bergamo: è la protesta decisa nell’assemblea dei lavoratori del 9 dicembre scorso, contro «la disparità di trattamento tra i dipendenti a turni e il personale non turnista durante le giornate di lavoro festivo infrasettimanale».

Un incontro conciliativo, tenuto il 2 dicembre in Prefettura – si legge in un comunicato della Cgil di Bergamo – si era chiuso senza un accordo tra le parti. Circa due settimane prima, il 20 novembre, le Rappresentanze Sindacali Unitarie avevano comunicato al prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, e al sindaco del Comune di Bergamo, Giorgio Gori, l’indizione dello stato di agitazione del personale.

«La vertenza della polizia locale e dei turnisti in generale continua senza che si manifesti nemmeno la volontà di affrontarla in termini concreti», scrivono le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) del Comune di Bergamo. «Oltre un anno fa il Comune di Bergamo, nella persona del comandante della polizia locale, ha deciso che il recupero delle festività infrasettimanali non sia dovuto ai turnisti, decisione presa in compagnia di poche decine degli 8.000 Comuni italiani che applicano le stesse normative. La vicenda presenta aspetti paradossali: a fronte dell’obiezione di una disparità di trattamento con il personale turnista in servizio presso altre direzioni, anche altri dirigenti si sono uniformati alla visione del comandante, col risultato di far entrare in servizio persone addette all’accoglienza del pubblico a Comune chiuso, dimostrando in tal modo il livello di managerialità e le modalità con cui alcuni dirigenti perseguono l’efficienza e l’efficacia del servizio. Dopo uno sciopero degli straordinari e mesi di trattative, una sessantina di vigili si sono trovati costretti a ricorrere al giudice per vedere riconoscere il loro diritto».

Le Rappresentanze sindacali hanno proposto di accantonare il termine «recupero festività» e di basarsi sul principio che, per il modulo su 5 giorni, il numero di giorni teorici dovuti da un dipendente fosse uguale per tutti, turnisti e non turnisti: «Al riguardo non abbiamo avuto alcuna risposta. Si sperava nella svolta con la nuova amministrazione, a cui è stato proposto un protocollo d’intesa basato su tali principi» continuano le Rsu. «Speravamo che il nuovo sindaco, che come il precedente ha conservato per sé la delega al personale, imprimesse un nuovo indirizzo alla vicenda, e il nuovo direttore generale, autore fra l’altro di un libro “Il direttore generale innovatore negli enti locali” portasse un modo innovativo nell’affrontare il problema. Nessuna innovazione nemmeno dal vicesindaco che, come assessore alla sicurezza, si è adagiato sulle posizioni del comandante. Evidentemente in luogo dell’innovazione continua il vecchio adagio della burocrazia: se esiste un minimo dubbio, a subirne le conseguenze sia chi sta sotto. Si arriverà al punto che nel Corpo della Polizia Locale del Comune di Bergamo i lavoratori turnisti, beneficiari della riduzione di orario di cui all’articolo 22 del Contratto nazionale di lavoro, effettueranno 27 ore di lavoro ordinario in più rispetto ai colleghi non turnist.

« In conclusione noi crediamo che tutti i lavoratori, turnisti o meno, abbiano gli stessi obblighi contrattuali così come il diritto soggettivo di astenersi dal lavoro in occasione delle festività infrasettimanali stabilite da una legge nazionale. Se poi tutte le norme contrattuali debbono avere uguale valore non si capisce come possa essere possibile che un lavoratore, a cui si applica la riduzione d’orario, debba alla fine dell’anno lavorare un numero di ore maggiore rispetto ad un collega che svolge l’attività lavorativa con orario d’ufficio. Fino a prova contraria riduzione vuol dire diminuire quantitativamente, non aumentare».

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