Bg-Treviglio, autostrada o superstrada?
Coldiretti attacca: basta colate di asfalto

Coldiretti Bergamo: «Nonostante sia ancora drammaticamente aperta la ferita che la Brebemi ha causato al territorio e all’agricoltura della nostra provincia, si stanno già discutendo altri progetti per mettere in atto un nuovo sfregio».

A lanciare l’allarme è il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, che commenta così l’ipotesi di realizzazione della Bergamo-Treviglio al centro del summit convocato per il 25 febbraio in Provincia. «Evidentemente non sono serviti a niente i ripetuti allarmi lanciati sul pericolo rappresentato della colate di asfalto e cemento che stanno divorando il nostro suolo – rileva Brivio – e il triste primato di provincia tra le più cementificate d’Italia non ha insegnato proprio nulla. Anzi la Bergamasca continua ad imprime slancio al trend che si registra nel nostro Paese, dove ogni giorno, vengono cementificati circa 100 ettari di superficie».

Secondo il presidente di Coldiretti Bergamo è indispensabile che vengano valutate ipotesi alternative alla creazione di un nuovo tracciato, individuando riqualificazioni di infrastrutture già esistenti e realizzando quelle strutture, già in progetto, che contribuirebbero a superare gli attuali punti nevralgici di traffico senza dover sacrificare chilometri e chilometri di prezioso terreno agricolo. La continua perdita di superficie agricola infatti, oltre a comportare inevitabilmente una riduzione di cibo, rendendola insufficiente a soddisfare il nostro fabbisogno alimentare e facendo crescere la dipendenza del nostro Paese dall’estero, snatura e stravolge anche gli equilibri ambientali ed idrogeologici.

«La proposta ventilata di declassare l’autostrada a superstrada a pagamento – afferma Brivio – non può certo essere considerata una soluzione soddisfacente, visto che gli ettari di fertile campagna che verrebbero sacrificati sarebbero comunque troppi, soprattutto se si considera anche l’agghiacciante maxi richiesta presentata in Provincia di “svincolare” aree protette e coltivate per circa 10 milioni di metri quadri. Non pensiamo possa essere considerata una scelta sufficiente limitare il consumo di suolo con la sola riduzione dell’ampiezza delle corsie. È infatti necessario essere consapevoli che un’opera di tale portata, autostrada o superstrada che sia, oltre a cancellare per sempre altra superficie produttiva va a pregiudicare l’assetto strutturale di un territorio, ripercuotendosi in maniera diretta nei confronti del tessuto agricolo che, oltre a vedersi privato della terra, vede stravolgersi in maniera definitiva la propria organizzazione aziendale».

Coldiretti Bergamo sottolinea che «a meno di cento giorni dall’inizio di Expo, l’esposizione Universale centrata sulla celebrazione del cibo e della terra, si sta andando verso il rischio concreto che l’agricoltura bergamasca debba subire l’ennesimo scempio».

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