Blocco pensioni, che pasticcio
100 mila rimborsi per Bergamo

La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il blocco della perequazione automatica delle pensioni (cioè il loro adeguamento al costo della vita) stabilito dalla cosiddetta «Riforma Fornero» per il 2012 e 2013, ha scatenato un vero putiferio.

Col problema per il governo di trovare i soldi per rimborsare gli arretrati a chi è rimasto coinvolto dal blocco. Il Consiglio dei ministri di venerdì potrebbe discutere proprio il decreto sui rimborsi.

Il blocco riguardava le pensioni di importo «superiore a 3 volte il trattamento minimo», cioè poco più di 1.400 euro lordi/mese. Nella Bergamasca sarebbero addirittura più di centomila i pensionati coinvolti dalla sentenza della Consulta, secondo le tabelle proposte dallo Spi-Cgil di Bergamo. È il segretario generale del sindacato pensionati orobico, Gianni Peracchi, a precisare i numeri, riferendosi alle tabelle raccolte in una accurata ricerca presentata, commissionata all’Ires Lucia Morosini. Riferendosi ai dati Inps, la ricerca segnala complessivamente 275.442 pensionati in provincia di Bergamo nel 2013 e considerando solo le fasce oltre i 1.500 euro lordi al mese sono 112.272 i pensionati cui andrebbe un rimborso dello Stato.

Il «confronto coi sindacati» è proprio quello che è mancato, secondo Michele Bettoni, segretario generale della Fnp Cisl di Bergamo, che in una nota rammenta l’opposizione forte fatta a suo tempo dalla Fnp al provvedimento di blocco della perequazione. Entrando nel merito del provvedimento ora bocciato dalla Corte costituzionale, Fnp Cisl fa i conti del «danno subito» e calcola che l’arretrato spettante ai pensionati dovrebbe ammontare a circa una mensilità e mezza di quanto percepiscono. Così l’esempio: «A un pensionato che nel dicembre 2011 percepiva 2.000 euro mensili lordi (pari a 1.549 netti), andrebbero 111,25 euro mensili lordi: 52,41 euro nel 2012 e 59,74 nel 2013 (1.457,95 euro lordi complessivi), per il biennio 2012 – 2013. Poi andrebbero ricalcolati gli importi per i due anni successivi, con gli aumenti pregressi». Cifre di tutto rispetto, che per la Fnp Cisl in Bergamasca dovrebbero applicarsi però – e la differenza con i calcoli Spi Cgil è notevole – «solo» a circa 60 mila persone.

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