Boa constrictor mezzo congelato
Era in strada a Costa Serina: salvato

Solo grazie all’insistenza di intervento di un cittadino di Costa Serina, un boa constrictor imperator detto anche «costrittore o a cada rossa» è stato salvato da un grave stato di ipotermia.

Sono intervenuti per primi i carabinieri della stazione di Serina che hanno raccolto l’animale lungo la via Tassone ad Ambriola di Costa Serina ormai mezzo congelato e lo hanno consegnato agli agenti del Corpo Forestale dello Stato. I Forestali lo hanno poi trasferito ed affidato al rettilario, struttura autorizzata e gestita da Tiberio Forin a Capriate San Gervasio. L’erpetologo ha riferito alla Forestale che si tratta di un esemplare di femmina adulta di «Boa constrictor imperator» (boa costrittore) dell’età di 6-7 anni e della lunghezza di circa 2 metri e che ora si sta lentamente riprendendo.

Il serpente di questa specie - spiegano gli esperti - non è comunque velenoso, ha un indole pacifica e richiede un clima caldo, ora si trova al sicuro presso una struttura autorizzata ed è per questo che gli inquirenti sono convinti che il proprietario, per ora rimasto sconosciuto, lo abbia importato o acquistato da altri in età giovanile allevandolo come animale domestico e poi lo abbiano abbandonato viste le dimensioni del rettile. Il proprietario, se rintracciato, rischia una denuncia per abbandono di animali, per omessa custodia di un animale che, tra l’altro, è protetto dalle norme Cites (Allegato B del Regolamento CEE n. 101/2012 le cui norme e sanzioni sono applicate in Italia dalla Legge n. 150 del 1992).

«Sono diversi i ritrovamenti di serpenti negli ultimi anni sul territorio provinciale, soprattutto boa e pitoni, ma il ritrovamento di animali esotici (serpenti, tartarughe, pappagalli, iguane, procioni) abbandonati - riferisce il responsabile del Servizio Cites territoriale del Comando Provinciale del Cfs di Bergamo Commissario capo Dr. Amerigo Filippi - sta diventando un problema per la mancanza di strutture idonee, Comunque, l’abbandono di animali per diversi motivi tra i quali le dimensioni e le difficoltà di approvvigionarsi di apposito cibo (nella fattispecie topi, ratti, pulcini, ecc.) è sempre un reato».

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