Bollette elettriche da svenire
Anche l’Enel nel mirino Antitrust

Bollette elettriche da svenire, conguagli a quattro cifre, improvvisi distacchi della corrente nonostante la fila alla Posta e la ricevuta del pagamento, rimborsi attesi per anni invano.

I casi di «mala-bolletta», raccontano i consumatori, abbondano in Italia. E abbondano talmente tanto che il numero di reclami attualmente registrato e che nella maggior parte da origine a un contenzioso ammonta a 500mila casi accertati.

Quindi senza considerare tutti quelli, soprattutto anziani, che sopraffatti dalla paura pagano senza fiatare. Magari cifre non dovute e che difficilmente potranno riavere indietro. Una situazione decisamente al limite della quale si è fatta carico l’Antitrust dopo le molte segnalazioni ricevute dalle stesse organizzazioni di consumatori che ora esultano.

A finire nel mirino sono Eni, Enel, Edison e Acea che, oltre a vedere l’istruttoria aperta hanno anche ricevuto l’ispezione dei funzionati dell’autorità e della Guardia di Finanza. Si attende ora di sapere quale sarà il risultato dell’istruttoria anche se in questi casi c’è anche un effetto «deterrenza». Che era già chiaramente iniziato quando le società erano state informate dell’avvio dell’istruttoria.

«L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, presieduta da Giovanni Pitruzzella - si legge nella nota dell’Autorità - ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle società per azioni Acea Energia, Edison Energia, Enel Energia , Enel Servizio Elettrico ed Eni».

Questo «a fronte di numerosi reclami e segnalazioni, ricevute anche da diverse associazioni dei consumatori, l’indagine è volta ad accertare eventuali violazioni del Codice del Consumo in merito a varie condotte degli operatori: la fatturazione basata su consumi presunti; la mancata considerazione delle autoletture; la fatturazione a conguaglio di importi significativi, anche a seguito di conguagli pluriennali; la mancata registrazione dei pagamenti effettuati, con conseguente messa in mora dei clienti fino talvolta al distacco; nonché il mancato rimborso dei crediti maturati dai consumatori».

Le associazioni dei consumatori cantano vittoria: «Benissimo l’apertura dell’istruttoria perchè si tratta di comportamenti assolutamente disdicevoli. Queste denunce le facciamo da anni», dicono Rosario Trefiletti (Federconsumatori) ed Elio Lannutti (Adusbef). «Siamo arrivati ormai rispetto a queste problematiche attorno ai 500mila reclami. Queste questioni hanno prodotto numerosi problemi alle famiglie. Vogliamo comunque ricordare - consigliano i consumatori - che quando arrivano bollette pazze con conguagli elevati di non pagare e di aprire subito una procedura di reclamo ed eventuale conciliazione».

Francesco Carbone

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