«Bossetti non è a rischio suicidio»
Nuovo no dei giudici alla scarcerazione

Ora è scritto nero su bianco: Massimo Bossetti, in carcere da oltre un anno accusato del delitto di Yara, non ha tentato il suicidio. Anzi è in «buone condizioni generali» e «per null’affatto incline a gesti anticonservativi».

Sono le parole con cui i giudici della Corte d’Assise hanno rigettato l’istanza presentata venerdì dagli avvocati difensori Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che per il loro assistito invocavano i domiciliari in una comunità, stante il presunto rischio di gesti inconsulti.

I legali avevano chiesto che Bossetti fosse messo ai domiciliari in una comunità e venisse disposta una perizia per valutare la compatibilità con il regime detentivo. Avevano allegato un parere del loro consulente medico, il noto psichiatra Alessandro Meluzzi, il quale poi in tv (ospite della trasmissione Mediaset «Segreti e delitti») aveva spiegato di aver avuto un lungo «e drammatico» colloquio col detenuto, di averlo trovato «affaticato» e «affranto» in particolare per aver avuto «la conferma de visu» dalla moglie (che era andata a trovarlo dopo l’udienza) dei presunti tradimenti.

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