Bossetti, un colloquio con la madre
Quella chiamata misteriosa a Pasquetta

Il colloquio in carcere con la madre Ester: i due accennano bisbigliando a una conversazione telefonica risalente ad aprile.

Cosa si sono detti Massimo Bossetti e la madre Ester Arzuffi in una telefonata risalente al giorno di Pasquetta del 2014? Perché i due a colloquio in carcere (intercettati) quando parlano dell’argomento abbassano il tono di voce? Se lo chiedono gli inquirenti e il dato emerge dalle carte dell’inchiesta sull’omicidio di Yara.

La telefonata risale al 21 aprile dell’anno scorso e la notizia che Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno, fosse il padre biologico di Ignoto 1 era cosa ben nota all’opinione pubblica. Anche ad Ester Arzuffi, la donna a cui gli inquirenti stavano cercando (invano, in quella fase) di arrivare per poter chiudere il cerchio sull’identità del presunto killer di Yara. Forse in quella telefonata Ester ha fatto riferimenti al caso Yara o addirittura ammissioni sulla sua relazione con Guerinoni? Forse Bossetti o la madre temevano (sbagliando, perché all’epoca non erano sotto intercettazione) che gli inquirenti fossero venuti a conoscenza del contenuto di quella conversazione?

È il 2 agosto 2014 quando Ester Arzuffi va per la prima volta in carcere a trovare il figlio Massimo. Per prima cosa lui la avvisa che probabilmente il loro faccia a faccia poteva essere sotto registrazione da parte degli inquirenti e perciò occorreva prestare attenzione. «Si registra un passaggio importante nel colloquio – si legge nelle carte dell’inchiesta – in corrispondenza del quale viene giustificato il contenuto di una conversazione telefonica che la stampa aveva riferito essere stata intercettata il giorno di Pasquetta tra Ester Arzuffi e il figlio (in realtà mai registrata non essendo a quel tempo nota l’identificazione di Ignoto 1 in Bossetti). In particolare – proseguono gli inquirenti – convinto che già nell’aprile del 2014 fosse stato sottoposto ad intercettazione, Massimo chiede alla madre se ricordasse il contenuto della telefonata che lei gli aveva fatto il giorno di Pasquetta.

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