Brebemi, Coldiretti e il caso espropri
La società: noi corretti, basta demagogia

Brebemi Spa interviene dopo le dichiarazioni di Coldiretti Bergamo sugli indennizzi agli agricoltori espropriati, per i quali nel frattempo è arrivata la notizia dell’accordo che ha aperto la strada alla ripresa dei pagamenti.

La Società di Progetto Brebemi Spa spiega di non avere «notizia di presunte azioni legali avviate da Coldiretti e, pertanto, le stesse non possono avere in alcun modo contribuito alla definizione delle soluzioni che stiamo cercando di attuare per soddisfare i diritti dei proprietari delle aree su cui è stata realizzata l’autostrada A35».

«Appare opportuno, piuttosto, fare chiarezza sui fatti – prosegue la società – e le circostanze sottese al fisiologico ritardo nella corresponsione di una parte delle indennità di esproprio, affinché le dichiarazioni di Coldiretti non danneggino l’immagine della Società di Progetto Brebemi S.p.A». «L’Opera è stata realizzata interamente con capitale privato, senza esborso di denaro pubblico. Il rapporto di concessione con la Concedente CAL S.p.A., disciplinato dalla Convenzione Unica del 1° agosto 2007, prevede tuttavia espressamente, conformemente alla vigente normativa, specifiche ipotesi di riequilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF), ove lo stesso sia alterato da eventi straordinari non imputabili alla Società Concessionaria».

«Come ben noto a Coldiretti Bergamo – aggiunge ancora Brebemi –, tra gli eventi straordinari lamentati dalla Società tramite apposita istanza di revisione del PEF - presentata il 20 dicembre 2013 e tuttora pendente presso le Amministrazioni Centrali competenti - v’è un notevole incremento del costo di investimento per espropri, conseguente principalmente agli effetti (i) della sentenza della Corte Costituzionale n. 181 del 7 giugno 2011, (ii) dell’incremento dei Valori Agricoli Medi dal 2009 al 2014 (mediamente pari al 21%), (iii) della prescrizione CIPE al progetto dell’Alta Velocità (approvato successivamente al Progetto Brebemi), che ha imposto l’esproprio alle aree interposte tra le due infrastrutture».

«In ragione dell’attuale mancato riequilibrio del PEF spettante a Brebemi ai sensi di legge e di Convenzione, la Società Concessionaria si è vista allora suo malgrado costretta a sospendere le procedure di esproprio nel mese di novembre 2014. Le sopraindicate voci che hanno comportato un notevole aumento dei costi di esproprio sono state comunque ampiamente considerate ai fini della determinazione delle indennità che, in molti casi, sono state già corrisposte ai privati previa sottoscrizione di appositi accordi bonari che hanno assicurato una più celere gestione delle procedure ablatorie».

«Sebbene la suddetta sospensione fosse un atto pienamente legittimo, la Società si è comunque fortemente adoperata al fine di individuare soluzioni che, in pendenza del riequilibrio del PEF, consentissero la prosecuzione delle procedure stesse, senza soluzione di continuità. Tale impegno e le intese a oggi raggiunte, condurranno a breve a una soluzione temporanea che implicherà il sacrificio dei soli soggetti privati che hanno realizzato l’Opera».

«Non è dato pertanto comprendere – spiega Brebemi – il contenuto delle dichiarazioni rese dal Presidente di Coldiretti Bergamo, Sig. Alberto Brivio, evidentemente non orientate a una corretta rappresentazione della realtà appena descritta. L’esigenza di tenere alto il vessillo associativo a scopo di mero proselitismo, non può obliterare l’impegno del Presidente di Brebemi S.p.A., Dott. Francesco Bettoni, ampiamente testimoniato dalle attività dallo stesso sino a oggi proficuamente svolte».

«Tra queste – prosegue – non può essere artificiosamente trascurata la definizione di un Protocollo d’Intesa con la Regione Lombardia, CAL S.p.A., Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Unione Regionale Proprietà Fondiaria, inerente le modalità e i criteri di esproprio connessi al Collegamento Autostradale A35. Tale Protocollo è stato concordato proprio al fine di accogliere talune specifiche richieste delle Associazioni sopramenzionate. La Società Brebemi, sulla base degli sforzi profusi dal proprio Presidente, ha in sostanza assicurato la sottoscrizione di un documento che assicurasse la semplificazione della gestione dei rapporti con i privati interessati dalle procedure esproprio, andando ben oltre gli obblighi imposti dalla vigente normativa».

«Le dichiarazioni rese dal Presidente Coldiretti Bergamo non appaiono dunque coerenti con la viva soddisfazione sempre rappresentata dalle Associazioni a vario titolo coinvolte, anche in occasione dell’applicazione del richiamato Protocollo. Nei prossimi mesi tale soddisfazione sarà tra l’altro senza dubbio confermata, anche in ragione di una liquidazione delle indennità di esproprio che, grazie alla suddetta semplificazione dei rapporti con il territorio interessato dal collegamento autostradale, avverrà secondo tempistiche ben più celeri di quelle afferenti ad analoghe operazioni svolte da altri soggetti sul territorio nazionale».

«Auspichiamo pertanto che il Presidente di Coldiretti Bergamo, anziché usare toni irridenti nei confronti di una Società che ha sempre operato correttamente, voglia in futuro riconoscere la leale e fattiva collaborazione che Brebemi ha sempre assicurato alla Associazione che egli rappresenta. “Paradossale”, per usare l’espressione del Sig. Brivio, appare la confusione che si vuole strumentalmente creare, attraverso il ricorso a dichiarazioni dal contenuto demagogico e meramente speculativo, affinché vi sia uno spazio pubblicitario di cui Coldiretti Bergamo non ha in fondo bisogno».

«I pedaggi cui Coldiretti fa riferimento, d’altro canto, non consentiranno il rimborso degli oneri finanziari assunti dalla Società per la realizzazione dell’Opera, fino a quando non interverrà il riequilibrio del PEF. Ciononostante Brebemi e i suoi Soci Costruttori, imprese Pizzarotti e CCC, si sono impegnate ad assicurare il rispetto dei diritti dei proprietari delle aree su cui insiste l’autostrada».

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