Buona Scuola: 800 posti a Bergamo
La Cisl: «Ne occorrono almeno 2500»

Saranno poco più di 800 le assunzioni per la scuola a Bergamo, almeno per quanto riguarda la prima fase prevista dal piano di assunzioni previsto dal ministero a seguito dell’approvazione della «Buona Scuola»: la contestata norma di riforma del pianeta formativo entra in vigore proprio il 16 luglio.

«Sulla legge restano – si legge in una nota di Cisl Scuola - tutte le ragioni di dissenso che per mesi abbiamo in tanti modi rappresentato, chiedendo con insistenza un confronto che il governo e il suo premier hanno ostinatamente negato, assumendosi la grave responsabilità di scelte sbagliate compiute con arroganza e presunzione, senza la scuola e contro la scuola».

«Insieme al dissenso vi è oggi la preoccupazione per i tanti effetti negativi che l’applicazione della legge potrà produrre, a partire - sottolinea Salvo Inglima, segretario generale Cisl Scuola Bergamo - dalla gestione di un piano di assunzioni che non risolve i problemi del precariato e che potrebbe innescare un vasto contenzioso; ma è più in generale lo squilibrio introdotto rispetto a ruoli e competenze delle diverse componenti dell’autonomia scolastica a esporre il sistema al rischio di tensioni, divisioni e conflittualità interne, che potrebbero manifestarsi già dall’avvio del prossimo anno scolastico».

«La Cisl ribadisce la volontà di proseguire con determinazione nell’impegno volto a salvaguardare, attraverso la propria azione sindacale, un’idea di scuola fondata su partecipazione, condivisione e collegialità, per la cui affermazione resta comunque fattore decisivo il protagonismo professionale che si esprime - conclude Inglima - nel concreto lavoro di ogni giorno».

Sulle assunzioni, naturalmente il sindacato non pone questioni negative. I problemi nascono semmai quando si vanno a controllare i numeri effettivi delle necessità reali della scuola.

In provincia, dal prossimo anno scolastico, saranno immessi in ruolo 18 docenti «comuni» e 9 di sostegno nella scuola dell’infanzia; nelle elementari, saranno 241 le nuove assunzioni (105 comuni e 241 di sostegno); per le medie 118 saranno i docenti e 188 gli insegnanti di sostegno, mentre alle superiori i rapporti si ribaltano: 172 professori e 58 “sostegni”.

Dal Piano straordinario di assunzioni restano esclusi gli abilitati delle Graduatorie d’Istituto. Questa scelta del Governo crea una forte disparità di trattamento, dal momento che esclude migliaia di docenti, da anni impegnati nell’attività di insegnamento, dotati di specifiche competenze professionali. Per eliminare il precariato dei docenti della provincia di Bergamo, con stabilizzazione per organico funzionale, occorrono quindi circa 2500 posti aggiuntivi . Per eliminare il precariato Ata occorrono 500 posti.

Al «governo del fare», Cisl Scuola chiede «che faccia finalmente una cosa sensata: dia subito alla scuola pubblica italiana almeno le stesse risorse di personale con cui ha funzionato quest’anno. Invece di promettere la luna, cominci intanto a interrompere la sciagurata tradizione dei tagli, che invece si conferma ancora una volta, al di là degli slogan a cui ormai non crede davvero più nessuno».

Per quanto concerne l’annullamento del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici in Lombardia, si prevede l’emanazione di un decreto applicativo relativo alla sanatoria dei contenziosi relativi ai concorsi per dirigente, che permetterà di avviare la procedura che consentirà ai 500 dirigenti, colpiti dall’annullamento, di affrontare il colloquio per illustrare l’esperienza professionale condotta nel corso del corrente anno scolastico e ai 96 candidati, che hanno superato la prima tornata concorsuale e successivamente colpiti dal primo annullamento, di dimostrare la loro idoneità a svolgere la funzione attraverso un corso di formazione intensivo da concludersi con una prova scritta finale.

La Cisl Scuola Bergamo auspica «una rapida soluzione dell’annosa vicenda, nell’interesse generale di tutta la comunità scolastica». La Cisl Scuola, dice ancora Inglima, «ritiene necessario ribadire la volontà di proseguire con determinazione nell’impegno volto a salvaguardare, attraverso la propria azione sindacale, un’idea di scuola fondata su partecipazione, condivisione e collegialità, per la cui affermazione resta comunque fattore decisivo il protagonismo professionale che si esprime nel concreto lavoro di ogni giorno».

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